Bolzano, 28 novembre – Questa mattina i militanti di CasaPound hanno consegnato alla sede SEAB di via Volta alcuni sacchi di immondizie con il simbolo dell’euro per protestare contro il caro rifiuti effettuato dalla partecipata del Comune di Bolzano.

“L’aumento delle tariffe Seab è una vigliaccata – queste le parole dei consiglieri di CasaPound – non possiamo che essere contrari perché a rimetterci, ancora una volta, sono sempre i contribuenti i quali, ascoltando le promesse della politica e della partecipata di via Volta, si erano illusi che con l’arrivo del nuovo inceneritore i costi si sarebbero abbassati, ma così non è stato”.

“È l’ennesima vergogna – commenta il consigliere di Cpi a Don Bosco, Sini Michael – gli errori delle amministrazioni pubbliche sono venuti a galla. Se il problema erano e sono i rifiuti abbandonati nelle isole ecologiche è perche i controlli in questi luoghi sono pressoché assenti, dovuti soprattutto alla mancanza di personale”.

“Sarebbe interessante – aggiunge il consigliere Sandro Trigolo – sapere quanto sono costati tutti gli sgomberi abusivi che si erano creati nella nostra città e che casualmente Seab si è ‘dimeticata’ di menzionare, i quali, a nostro avviso, dovrebbero essere addebitati a tutte quelle cooperative caritatevoli complici e ai colpevi della giunta che con le politiche di accoglienza hanno di fatto permesso tutto ciò”.

“Quanto avvenuto con il caro-rifiuti – conclude la nota il coordinatore regionale del movimento, Andrea Bonazza – oltre a rappresentare un blitz politico e finanziario antidemocratico di giunta e Seab che hanno tenenuto l’intero consiglio all’oscuro di questa vergognosa decisione, rappresenta soprattutto l’ennesima costosa presa in giro per i nostri concittadini, ancora una volta trattati da galline dalle uova d’oro dallo sceriffo di Nottingham, Renzo Caramaschi e dai suoi assessori”.

“Comune e Seab dovrebbero preoccuparsi invece di riscuotere quel 1,2milioni di euro di bollette non pagate da cittadini negligenti, senza continuare a tartassare ad ogni occasione i bravi sudditi che, come nella foresta di Sherwood, un giorno potrebbero ribellarsi duramente. E noi con loro” conclude la nota.

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