Bolzano, 3 dicembre – Dopo l’azione dimostrativa del 28 novembre 2018 presso la sede della SEAB, riguardo il caro rifiuti per la città di Bolzano, CasaPound Italia vuole dimostrare anche nei fatti quali possono essere le risposte concrete al problema.

Il primo dato importante è che la normativa che regolamenta lo smaltimento dei rifiuti è una legge provinciale del 26 maggio 2006, n.4 e successive modifiche, si rifà a delle direttive europee; i comuni con propri regolamenti non fanno altro che attuare le normative generali. Semplificando, il principio dovrebbe essere, più rifiuti produci e meno raccolta differenziata fai, più si deve pagare. A sommi capi credo che quasi tutti siano concordi sui principi, il problema però nasce quando la gestione programmatica e legislativa viene fatta a livello provinciale e la raccolta con lo smaltimento assieme alla tariffazione a livello comunale. Si capisce che ogni singolo comune a causa delle insite caratteristiche topografiche, demografiche, ecc., arriva a calcolare una tariffa unica per singolo comune (https://astat.provincia.bz.it/it/osservatorio-prezzi-tariffe/tariffe-consultazione-abitare-acqua-potabile.asp). Ci ritroviamo così con 116, tanti sono i comuni a livello provinciale, tariffe, gestioni, sistemi di raccolta, differenti.

Risulta subito evidente che senza un sistema di perequazione o di tariffazione unica a livello provinciale esisteranno sempre comuni di serie A e comuni di serie B, se non C. Questo vale non solo per lo smaltimento dei rifiuti, ma anche per l’acqua potabile e per le acque reflue. Sono tutti servizi inderogabili e fondamentali a livello provinciale, pertanto i costi e i benefici non devono ricadere solo sugli uni o sugli altri in base al comune in cui vivono. Quando si parla di principio di sussidiarietà della provincia bisognerebbe intendere proprio questo, condivisione territoriale e non di privilegio gestito da alcuni per il beneficio di una sola parte, perché di fatto l’autonomia fino adesso è stata concepita solo in questo modo. Di certo c’è anche da aggiungere che ci vuole anche la collaborazione dei cittadini. Le amministrazioni si possono prodigare a risolvere i problemi, ma contro l’ineducazione si può solo agire con metodi e strumenti sanzionatori.

G.L.Cerere

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