Appiano, 10 dicembre – Ci sono volute tre pattuglie dei carabinieri per riportare la calma nei boschi della Mendola per una lite scoppiata tra un gruppo di animalisti e alcuni cacciatori. In mattinata gli attivisti anticaccia hanno avvistato dei cacciatori con appresso i propri figli, su una su una altana di Passo Mendola. A seguito dell’accesa discussione i cacciatori hanno riparato verso le proprie automobili cercando di scacciare i militanti animalisti che non hanno mollato la presa e ne è scaturita una piccola rissa a spintoni.
L’intervento dei carabinieri ha evitato che la situazione degenerasse. “E’ stata una mattinata movimentata – le parole del referente altoatesino del Movimento AntiCaccia Manuel Montini – e, purtroppo, molto tesa. L’aspetto positivo è che abbiamo impedito ai cacciatori di sparare a degli innocenti. Solo negli ultimi due mesi la caccia ha causato 50 vittime tra cui anche ciclisti o semplici passanti. Il nostro movimento si opporrà sempre con azioni forti per fermare la caccia”.
Come scrive la Provincia Autonoma di Bolzano, in Alto Adige vige un sistema venatorio di tipo riservistico, in cui ogni cittadino ha la possibilità di esercitare la caccia nel comune di residenza, indipendentemente dal possesso fondiario. L’autorità venatoria ha il compito di controllare l’ammontare della quota d’iscrizione alla riserva, affinché l’esercizio della caccia risulti accessibile a tutti anche dal punto di vista finanziario.Questo regime riservistico trova applicazione nelle 145 riserve di diritto esistenti, che corrispondono a circa l’82% della superficie provinciale.
Le zone dell’Alto Adige in cui l’esercizio della caccia è vietato (Parco Nazionale dello Stelvio) o soggetto a limitazioni (oasi di protezione demaniali) sono pari al 16% della superficie provinciale.
Il territorio provinciale sul quale è consentito l’esercizio della caccia è suddiviso in 8 distretti venatori. L’estensione delle singole riserve è molto variabile; la riserva più grande è quella della Val Sarentino, che con circa 30.000 ettari di superficie è oltre 100 volte più estesa di quella di Ponte Gardena, di soli 230 ettari. L’estensione media di una riserva è pari a circa 4.500 ettari. La maggior parte delle riserve risulta quindi sufficientemente estesa da potere permettere una razionale gestione venatoria. Ognuno dei circa 5.500 cacciatori altoatesini dispone mediamente di 113 ettari di superficie sulla quale esercitare la caccia.
Andrea Bonazza