Bolzano, 4 dicembre – Continua a far discutere la veridicità della macabra ma scientifica mostra “Dead Body Exibition”, promossa da un finanziatore americano. Fino a pochi anni fa, guardare dei cadaveri e fare ricerche sulla caratteristica anatomica degli stessi era un ambito riservato esclusivamente ai medici nelle sale di dissezione delle università.
La scoperta della plastinazione e della presentazione di pezzi di esposizione in occasione di mostre pubbliche ora permette al pubblico di farsi un’idea del corpo umano.
La mostra “Bodies Exhibition”, grazie a un’ampia collezione scientifica di circa 250 pezzi di esposizione anatomici preziosi dal punto di vista didattico, costituita da corpi umani, scheletri, arti, organi, blocchi di organi, simulatori funzionali, modelli tattili e colate di forme, si trasmettono conoscenze mediche ai visitatori interessati alla tematica.
Dall’unico evento pubblicitario dell’iniziativa, ovvero su Facebook, i prezzi d’entrata alla mostra per chi farà o ha comunque fatto il ticket online sono: allievi e studenti 12euro e adulti a 17euro. Ma ciò che fa riflettere è sicuramente l’entrata gratuita per i bambini fino a 4 anni… Qualche anno fa infatti, ebbi io stesso l’occasione di visitare l’esposizione a Roma, durante il primo tour italiano, e ricordo bene che l’entrata ai minorenni era vivamente sconsigliata.
La mostra è organizzata in modo che il visitatore inizi del sistema osseo procedendo verso livelli successivi: muscoli, sistema nervoso, circolatorio, dirigente, apparato respiratorio, urinario e riproduttivo. Però, a rovinare lo strano percorso museale, viene presentata anche l’evoluzione fetale, difficile questa, sia da digerire fisicamente che da accettare etnicamente. Comprendente un totale di circa 20 corpi, la mostra utilizza veri cadaveri umani preservati in maniera permanente tramite un processo chiamato “plastinazione” che ne previene il decadimento. La mostra è organizzata dalla società quotata Premier Exhibitions Incorporated, che presentò inoltre Bodies Revealed prima a Seoul, Corea del Sud, e di recente negli Stati Uniti. La società ricevette i cadaveri per scopi di ricerca dal governo cinese, che li donò perché tutti i corpi al momento della morte non avevano alcun parente stretto o successore che reclamasse il cadavere. Le dissezioni vennero eseguite all’Università Dalian di Liaoning, Cina, ed i campioni risultanti vennero affittati a Premier Exhibitions per la durata di cinque anni. La pagina principale del sito della mostra contiene un disclaimer riguardante la presunta origine di corpi e feti, dove si afferma che questa si basa esclusivamente sulla rappresentazione del loro partner cinese e non è possibile verificare in modo indipendente che i corpi non appartengano a prigionieri giustiziati o scomparsi nei laogai, i famigerati campi di concentramento comunisti esistenti ancora oggi in Cina.
Alcuni degli esemplari sono disposti in modo da apparire nell’atto di eseguire varie attività, come giocare a poker o basket, oppure dirigere un’orchestra. La mostra comprende anche un intestino disteso, i polmoni inquinati di un fumatore adulto, e tutte le vene ed arterie senza il corpo umano stesso. Come un efficace pubblicità progresso, l’esposizione di polmoni inquinati dal fumo include una scatola in cui gli ospiti possono gettare sigarette e tabacco dopo aver visto il campione. Come dicevamo però, una sezione include diversi feti in vari stadi di sviluppo. Tutti i feti morirono a causa di aborti spontanei ed i disordini che hanno causato gli aborti vengono illustrati per ogni campione. Un piccolo cartello posto prima dell’ingresso all’area dei feti avverte l’ospite della sensibilità della zona, di modo che chi lo desidera possa saltarla. Proprio come successo al sottoscritto durante l’esposizione capitolina in via dei Monti della Farnesina, quando la mostra arrivò per la prima volta in Italia.
Andrea Bonazza