Bolzano 1 febbraio – “E la neve scende” citava una canzone presentata nel lontano 1983 da Antonella Borciani al Festival di San Remo. Questo è quanto accaduto nella giornata odierna in tutta la provincia di Bolzano, creando non pochi disagi alla popolazione e a coloro che, nonostante il maltempo, hanno dovuto spostarsi per lavoro o anche semplicemente per godersi il candido manto bianco.
Coloro invece i quali sembra non sia concesso potersi muovere in modo autonomo godendo dei loro diritti, sono i disabili del capoluogo altoatesino che si sono trovati più volte e in più punti della città, il posto auto a loro riservato e giustamente segnalato, occupato. Il lettore medio indubbiamente, come del resto il sottoscritto, penserà al classico cafone di turno o al corriere espresso che nei suoi lunghissimi attimi parcheggia giusto il tempo di scaricare un collo; ed invece nulla di tutto ciò… I parcheggi riservati ai disabili a Bolzano in tempi di neve, vengono incredibilmente usati come piazzole di raccolta dei cumuli di neve.
Ebbene sì, trattori e mezzi di servizio comunali usano quelle aree come base per poter ammassare la neve raccolta.
Analizzato il grave fatto, non riesco a non chiedermi come la giunta comunale o l’assessore competente di questo servizio, possa pensare che il disabile riesca a parcheggiare la propria auto, o l’auto di coloro che lo accompagnano per recarsi al lavoro, nel momento in cui il posto a lui riservato è occupato da una sorta di iceberg di neve, come accaduto in queste ore in via Milano e in via Parma all’angolo con via Glorenza, e prontamente segnalato all’amministrazione comunale dall’associazione Impavidi Destini.
A voi la riflessione… e la neve scende.
Fulvio Cobaldi