Bolzano, 24 febbraio – Le campagne di Pro Vita continuano a creare scompiglio nel fronte abortista… Ecco quello che ha dichiarato un movimento politico di sinistra a proposito di un manifesto Pro Vita esposto nella citta’ di Ancona: “Anche ad Ancona e’ ufficialmente partita la guerra alla legge 194. A portarla avanti la capofila Pro Vita che ha infatti ammorbato l’attesa dei viaggiatori alle fermate degli autobus con l’orrendo fetore dei loro manifesti”.
Pochi giorni prima, i giornali avevano dato notizia della censura di un manifesto, collocato davanti alla Clinica Mangiagalli di Milano e promosso dall’associazione Ora et Labora in Difesa della Vita insieme a Pro Vita onlus.
L’ANSA titolava: “PD chiede rimozione manifesto antiaborto”. La Repubblica gridava alla “provocazione”. La primaria della Mangiagalli ha parlato di “insulto a tutte le donne e alla loro liberta’ di scelta”. La consigliera del PD, Diana De Marchi, ha dichiarato che il manifesto era “chiaramente crudele“.
Sapete cosa conteneva questo manifesto “chiaramente crudele”? Un bambino appena nato abbracciato alla mamma, la foto di una ecografia e la scritta: “Non fermare il suo cuore. Avra’ il tuo sguardo, il tuo sorriso, sara’ coraggioso perche’ tu lo sei”.
Gli abortisti non sanno piu’ cosa fare per difendere la loro posizione. Percio’, ogni volta che Pro Vita realizza una campagna, esponendo con chiarezza, ragionevolezza e scientificita’, perche’ il bambino nel grembo e’ uno di noi, le reazioni degli abortisti sono sempre piu’ isteriche, irragionevoli, infondate. Devono necessariamente censurare per paura che la gente si accorga della realta’.
“Questo e’ un buon segno – afferma il presidente della onlus, Toni Brandi – segno che le campagne di Pro Vita stanno lentamente perforando l’armatura della cultura della morte. Non ci resta che continuare con maggiore determinazione! Con il prossimo passo entreremo nel “cuore del sistema” per sensibilizzare chi, in fin dei conti, decide in questo paese. Stiamo preparando una incisiva campagna di sensibilizzazione che tocchera’ tutti i senatori individualmente. Sara’ seguita dalla consegna al Ministro della Salute della petizione “Per la salute delle donne”, firmata da 115.589 cittadini”.
Ogni senatore ricevera’ un dossier che spiega in maniera inoppugnabile tutti i rischi che l’aborto comporta per la salute delle donne che ricorrono ad esso. Gli antiabortisti consegneranno a ognuno anche un DVD documentario intitolato “Il Grande Silenzio”. La regista e’ una femminista canadese pro-choice… la quale tuttavia (essendo intellettualmente onesta) scopre molte verita’ “scomode” sull’aborto e la salute delle donne.