Bolzano, 6 marzo – “Vae Victis”questo il motto di Tito Livio che, dai tempi dell’Impero Romano, ha spiegato e dettato le sorti dei popoli oppressi e dei loro vittoriosi conquistatori. “Guai ai vinti” perché essi non potranno raccontare ai posteri le reali vicende belliche che hanno interessato il loro popolo. Popoli vinti, in molti casi destinati all’oblio storico senza possibilità di ribattere “democraticamente” alla nuova cultura dominante, che ne potrà scrivere la storia con la penna intrisa in un calamaio di sangue.
Non è certo questo però l’esempio, più unico che raro, in cui un Alto Adige da sempre condiviso e conquistato, da sempre conteso e revisionato della sua storia, racconta oggi ai figli delle genti italiane, tedescofone e ladine che lo vivono. Un isola felice in cui la storia la raccontano i “vinti” di ben due guerre mondiali, storpiando, nascondendo, mistificando e censurando con la complicità di chi salì sul carro dei vincitori, i fatti storici che in passato tracciarono, nel bene e nel male, solchi e destini del popolo delle Dolomiti.
Al termine del centenario della Grande Guerra, in Alto Adige celebrato più o meno in sordina dalle istituzioni governate dai nuovi Kaiser SVP e dai suoi sudditi del centrosinistra italiano, troviamo giusto ricordare gli altoatesini che combatterono la Prima Guerra Mondiale con l’uniforme italiana, anche se come si potrà immaginare non furono molti, ma la lista è comunque incompleta e ringrazio lo storico Achille Ragazzoni per averla ‘riesumata’.
Baron ALTENBURGER Vittorio/ Viktor, Bolzano (lo zio della celebre attrice Alida Valli)
Ing. ANGELI Giulio /Julius, Gargazzone
ANGELI Cornelius/Cornelio, Gargazzone
ARMANINI Iginio/Iginius, Egna
Dr. BERSI Ruggero, Gleno
Ing. BERTAGNOLLI Edoardo/Eduard, Bolzano
BERTAGNOLLI Guglielmo / Wilhelm, Bolzano
FRANCHINI Giovanni/Johann, Bolzano
INZIGNERI Marco/Markus, Salorno
LONA Lorenzo/Lorenz, S.Giacomo di Laives
MIORI Luciano, Vadena
Dr. SEMBIANTI Carlo/ Karl, Egna
TOMASI Tullio, Gleno
TOMASI Arrigo, Gleno
TROTTER Tullio, Salorno
TSCHURTSCHENTHALER Carlo/ Karl, Bolzano. Caduto (un suo cugino è stato un valoroso ufficiale austriaco, intrepido difensore del Col di Lana –
VIANINI Luigi, Gleno
Dr. VIESI Carlo /Karl, Piccolongo di Vadena
I politicamente inaffidabili, presunti traditori o collaborazionisti con il Regio Esercito italiano, vennero internati nel campo di concentramento di Katzenau. In questo lager austroungarico sito nella periferia di Linz, dovrebbero essere finiti una quarantina di altoatesini. Qui ne ricordiamo solo due:
Rev/ Hochw.MERLER Adolfo/Adolf Bolzano. Cappellano della comunità italofona di Bolzano
Avv. R.A. Dr. UNTERSTEINER Alfred, Merano
Nei tre anni trascorsi nel centenario della prima guerra mondiale, dal 2015 al 2018, non abbiamo mai sentito parlare le istituzioni di campi di concentramento austriaci, come non abbiamo mai sentito di altoatesini italiani deportati per le loro simpatie patriottiche. Non è dato sapere nelle scuole altoatesine che, ben prima dei terribili campi di concentramento nazisti o dell’abusato lager di smistamento della bolzanina via Resia, in Austria ve ne erano alcuni in cui vennero internati altoatesini italiani, colpevoli di esserlo con orgoglio.
Andrea Bonazza