Riva del Garda, 20 marzo – Mancano pochi giorni al concerto che festeggerà i 20anni di attività sui palchi di tutta Italia, e non solo, degli ZetaZeroAlfa, band nonconforme per eccellenza.
Uno degli album più famosi e riusciti dalla band romana guidata da Gianluca Iannone, fu “La dittatura del sorriso”, uscito proprio vent’anni fa, un album che rilanciò l’idea di rivoluzione e antiglobalismo all’interno dell’area della destra.
Canzoni culturalmente di un altro livello, abbinate ad un ritmo che fece innamorare migliaia di giovani e che tuttora rappresenta la vera e propria rivoluzione di un’area politica che in quegli anni sembrava destinata a scomparire.
Quell’ album riuscì nell’intento di abbinare brani sulla vita comunitaria, sulla politica globale e sulla nostra storia in sole 14 tracce, e cosa non comune prevedere quel sistema che attualmente ci troviamo a combattere, ossia quel sistema globalista che finge di volere la nostra felicità, ma che nella realtà ci spinge nel peggior egoismo, cercando di farci dimenticare l’amore per le nostre famiglie o la vita comunitaria insieme ai nostri “fratelli”, e quindi l’amor patrio.
Amor patrio, quel sentimento che proprio gli ZetaZeroAlfa, risvegliarono in quegli anni e che è l’emblema della vera solidarietà e del vero altruismo. Il superamento di parole tabù e di attività altrettanto condannate dalle precedenti esperienze politiche, ma che attualmente sono il cavallo di battaglia e la vera forza di CasaPound.
La dittatura del sorriso, quello che ogni giorno molte persone si trovano a vivere sbattute tra casa e posti di lavoro, più o meno soddisfacenti, ma con una priorità sola, ossia la ricerca della felicità, che mai troveranno. Quella tirannia che si basa sull’acquisto di beni materiali per sentirci felici e realizzati, ma della quale poi dopo una settimana ci siamo già stufati di usare o di vedere. Quella dittatura che noi combattiamo con il “nostro delirio nero e gioioso” che è sicuramente “meglio del vostro vocio, un vocio banale e noioso!”
Buon compleanno Zza!
Matteo Negri