Bolzano, 29 maggio – La seduta del consiglio comunale di ieri sera sembra essersi portata con sé diversi malumori e polemiche. Nell’audizione per l’articolo31 sulle forti contrapposizioni all’interno del consiglio di circoscrizione Centro-Piani-Rencio, sul “banco degli imputati” sedevano i consiglieri di maggioranza e opposizione del quartiere insieme al loro discusso presidente Armin Widmann (Svp).
All’origine dello scontro, una condotta poco rispettosa da parte del presidente del quartiere, culminata con le offese personali a una consigliera di opposizione.
Mentre Widmann è stato difeso, seppur approssimativamente, dai pochi consiglieri di maggioranza circoscrizionali presenti (Verdi e Svp), le consigliere di opposizione del quartiere hanno fatto fronte unito spiegando al Municipio i motivi delle polemiche contro il malvoluto presidente.
In seguito agli interventi dei consiglieri comunali, da destra a sinistra quasi esclusivamente in attacco a Widmann, con il gruppo dei Verdi stranamente in silenzio per questo ‘attacco sessista’, in aula si è scatenata la bagarre con toni forti, urli e il presidente di circoscrizione che, nonostante fosse messo all’angolo, insisteva nel provocare l’aula.
Di seguito, la cronaca della seduta descritta dal consigliere comunale di CasaPound, Andrea Bonazza.
“In consiglio comunale abbiamo crocefisso allegramente il presidente SVP del consiglio di circoscrizione Centro Piani Rencio, entrato in consiglio comunale con la stessa arroganza con cui ha apostrofato con un ‘CHE CAZZO DI CERVELLO HAI IN TESTA’, una consigliera di opposizione. A parte un flebile mail di protesta dell’assessore alle pari opportunità Lorenzini, pressoché nulle sono state le critiche sollevate da sinistra e femministe. Ma come? Se non sei delle loro non vale?”.
“Dopo aver letto attentamente la dettagliata documentazione inviataci della consigliera Barbara Pegoraro e aver ascoltato le parti in causa – continua Bonazza – non ho potuto fare a meno di far notare al consiglio che, mentre le consigliere di opposizione ci spiegavano l’accaduto in maniera molto spontanea, i pochi consiglieri a difesa del Presidente Widmann e lo stesso, leggevano invece un copione già siglato precedentemente. Perdonate la mia ruvida schiettezza ma, a proposito della frase infelice esclamata da Widmann, la scarsa intelligenza è per il sottoscritto denotata più da questo”.
Il consigliere di Cpi entra poi nel vivo di alcuni tecnicismi che sarebbero mancati a Widmann: “Ottenendo solo mezze-risposte, ad esser buoni, ho fatto presente che alcuni verbali della circoscrizione mancano, non corrispondono al vero, oppure sono stati addirittura manomessi da questo signore che si è preso la ‘briga’ di comporli. Quando io ero presidente dei consigli delle circoscrizioni Don Bosco e Europa Novacella, seppur per poco tempo, prima di iniziare ogni seduta dovevo giustamente attendere il verbalizzante.
Prima regola che mi venne insegnata”.
Segue poi il duro attacco sulle condizioni di degrado del Centro Storico: “Il presidente della circoscrizione Centro ha inoltre esordito affermando più volte che il consiglio di un quartiere tranquillo non ha bisogno di riunirsi troppo spesso. Potrei pure dargli ragione, ma se di quartiere tranquillo si parlasse… infatti per chi non lo sapesse, la circoscrizione Centro Piani Rencio comprende le zone di parco Stazione, via Perathoner, via Alto Adige, piazza Verdi, via dei Cappuccini, via Garibaldi, Renon, Piani e tutte le aree in cui spaccio, scippi, degrado e scorribande di ogni genere sono all’ordine del giorno. In un contesto del genere, assai più simile a un campo di battaglia che non a un centro storico, questo signore forse ha la fortuna di vivere in ciò che sarebbe corretto definire ‘un altro mondo’. Così si spiegherebbe il motivo per il quale ha convocato nel 2018 una sola seduta ogni 2 mesi”.
Nella documentazione giunta ai consiglieri si legge poi che il presidente della circoscrizione non ha ancora affrontato mozioni e interrogazioni datate 2016, “Tempi addirittura più lunghi rispetto al consiglio comunale, il che è tutto dire…”
Il coordinatore regionale di CasaPound arriva poi alla discussa audizione convocata dal quartiere per il Museo archeologico di Ötzi, “tra le associazioni del settore invitate mancavano guarda caso quelle italiane, cosa al quanto grave soprattutto in un quadro generale che comprenderà bandi e appalti. Ma non finisce qui… – continua – Il presidente Widmann aveva candidato il suo vice del PD nonostante la mancanza delle 3 firme necessarie a sostegno della candidatura e, non pago, si è poi rifiutato di accettare altri candidati di centrodestra come Pegoraro, utilizzando palesi sotterfugi. Il signor Widman ha pure avuto la faccia tosta di denunciare la stessa, in quanto Barbara Pegoraro lo avrebbe assillato con decine di mail di critiche e proposte.
Un po’ come se l’assessore Lorenzini mi dovesse denunciare ogni secondo per tutte le mail che le inviamo o per tutte le volte che la faccio piangere”.
“Dulcis in fundo – conclude Bonazza – il presidente SVP si rifiuta di far registrare in audio o video le sedute e questa è una cosa per me molto grave; non tanto perché poi taluni possono pubblicare sui social, ma perché un archivio con votazioni e dichiarazioni del consiglio è d’obbligo, soprattutto con un verbalizzante poco attendibile come Widmann. Il cittadino ha eletto i suoi rappresentanti e, per come la vedo io, questi hanno il dovere di rendere conto agli elettori per il loro operato, che sia con video, audio o con post come questo che state leggendo e che conclude chiedendo le dimissioni immediate di Armin Widmann”.
Picchio Romano