Bolzano, 13 settembre  – Di seguito pubblichiamo lo sfogo di Andrea Bonazza, consigliere comunale di CssaPound e dipendente Pivert, per la continua censura operata da Facebook, che oggi è arrivata anche alla marca di abbigliamento interamente fabbricata in Italia e che tanto piace all’area sovranista e all’ex ministro dell’interno Matteo Salvini.

Da www.andreabonazza.info:

Oggi anche il marchio 100% Made in Italy, PIVERT, azienda commerciale a tutti gli effetti con decine di giovani imprenditori e dipendenti italiani tra cui il sottoscritto, subisce l’infame attacco di censura guidato dalla multinazionale americana Facebook.

Oltre al boicottaggio sui social, il brand italiano è stato duramente attaccato direttamente al portafoglio. In queste ore i soliti organi sovrannazionali hanno infatti bloccato i conti PayPal dell’azienda che, dal 2015, ha assunto decine di giovani italiani in tutto il Paese.

Un attacco vergognoso, al di fuori di ogni legge nazionale, spinto e supportato da una parte politica che si dimostra sempre più per quello che è; ovvero una spia infame al servizio dei padroni del pensiero unico globalista che quotidianamente attacca l’Italia e la sua sovranità e identità nazionale. Puntando alla costruzione di un mondo uguale, meticcio, privo di identità e radici che non siano quelle dell’albero della cuccagna del consumismo.

Ci conoscete! Non siamo certo abituati a incassare duri colpi in silenzio e, anche se momentaneamente messi all’angolo, ci copriamo a riprendere fiato per combattere legalmente questi aguzzini della libertà.

Dal web ai tribunali. Dai tribunali a nuove forme di comunicazione. Dai boicottaggi mediatici ed economici ai nostri bellissimi negozi che colorano le strade delle città, lanciando ogni mattina un guanto di sfida a chi vorrebbe delocalizzare totalmente la moda italiana all’estero, in quei paesi da Terzo Mondo che non perde occasione di sfruttare indossando la maschera di fango del buon samaritano.

Il 19 settembre esce la nuova collezione Pivert. L’ennesimo grande sforzo di giovani imprenditori come Francesco Polacchi che remano controcorrente nel mare del consumo globale che sta allagando la nostra penisola.

Il 19 settembre vi aspettiamo nei nostri store per vedere, conoscere, comprare e sostenere l’idea che, anche nell’abbigliamento, l’orgoglio italiano non può morire.

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