Bolzano, 16 settembre  – Se in Italia abbiamo da poco assistito all’ennesimo toto-ministri di un governo autoeletto, a Damasco, il coordinatore regionale di CasaPound Andrea Bonazza, giunto in Siria con la delegazione italiana di Solid onlus guidata da Saverio Di Giulio, responsabile dell’esclusivo progetto, ha incontrato invece il Ministro del Turismo siriano, Mohammad Rami Radwan Martini, per rafforzare la sinergia del progetto “Turismo Solidale” promosso proprio dall’associazione di solidarietà identitaria, ed iniziare una nuova collaborazione per il restauro delle opere e dei siti archeologici millenari.

Commosso, il ministro ha ricordato ai visitatori italiani che “quello che l’esercito siriano ha fatto per difendere questa terra, i suoi abitanti, nonché i reperti archeologici e i siti storici, ha dell’incredibile. Sono luoghi che non appartengono solo al patrimonio culturale siriano, ma appartengono al patrimonio di tutto il mondo”.

Nonostante la guerra ancora in corso, il ministro di Damasco non ha mai abbandonato il suo Paese, come in Italia farebbero in molti. Al contrario, questo politico è rimasto con il suo popolo a lottare per la ricostruzione della sua terra. Una Siria martoriata da 8 anni di guerra contro migliaia di terroristi importati da 83 stati diversi e militarmente sostenuti da Israele, Turchia, USA, Arabia Saudita e Quatar.

Una Siria inginocchiata anche da 8 anni di embarghi e sanzioni puntualmente rinnovate dell’Unione Europea, contro le quali il Ministro lotta ogni giorno. Da 8 anni di fake-news, manipolazioni mediatiche e duri attacchi politici al legittimo governo di Assad da parte degli stati occidentali, tra cui il nostro. Il nostro che solo nel 2010, prima dell’inizio del conflitto, mandò l’allora Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in visita ufficiale a Damasco per elogiare “la bellezza della Siria e l’ospitalità del suo popolo”, lodando esplicitamente l’operato di Bashar al-Assad e il suo regime: “Esprimo apprezzamento per l’esempio di laicità e apertura che la Siria offre in Medioriente e per la tutela delle libertà assicurate alle antiche comunità cristiane qui residenti”.

“Ma in Italia purtroppo, si sa; in politica voltar-faccia, cambiar-bandiera e badogliare vergognosamente tradendo gli elettori o svendendo la sovranità al peggior offerente, rende molto più che lavorare per gli interessi della nazione – ha dichiarato al suo rientro in Italia il consigliere bolzanino si CasaPound, Andrea Bonazza – In Siria invece, dai politici ai soldati, dagli anziani alle vedove, un intero popolo è unito in difesa della propria Patria. Un intero popolo che combatte e muore ogni giorno per quella sua irrinunciabile sovranità nazionale che noi abbiamo perso da tempo, barattandola con un gol di Ronaldo o con un voto multimediale” conclude l’esponente di Cpi.

Picchio Romano

Articolo precedenteBonazza in Siria con il colonnello che ha liberato Palmira dall’ISIS
Articolo successivoContinua la lenta agonia della Solland Silicon, tra Provincia, magistratura e Aziende

Lascia un commento

Per favore inserisci un commento
Per favore, inserisci qui il tuo nome