la rubrica di PostaCerere
La manifestazione del centro destra di sabato 19 ottobre 2019 può dirsi sicuramente riuscita. Con una presenza stimata sulle 200.000 persone, di certo non può essere considerata una cifra risibile, soprattutto se si pensa che ha riempito una piazza storicamente della sinistra. In tutto questo non poteva mancare una delegazione di CasaPound anche dalla nostra regione. Tutti i militanti di CasaPound sono confluiti assieme in piazza come un unica mano pronta a stringersi in caso di bisogno della nostra nazione. Di certo i militanti di CasaPound sono stati gli unici a distinguersi per correttezza e responsabilità, tutti senza simbologie del movimento e con un unico sventolare di tricolori, hanno mostrato che per l’Italia e la sua grandezza, si possono fare delle scelte anche che portano tormento interiore. Si perché non per tutti è stato facile stare in una piazza, perché benché fosse stata annunciata come una manifestazione dell’orgoglio italiano, alla fine i limiti del centro destra sono stati ancora una volta mostrati platealmente. Ci dovevano essere solo tricolori e nessuna simbologia che potesse evidenziare divisioni, invece non è stato così. Bandiere della Lega Nord, di Salvini Premier, di Forza Italia, di Fratelli d’Italia, di Alberto da Giussano, del Leone di San Marco, di Israele, della Catalogna, addirittura della LEGA Südtirol, ecc, non credo che siano un bel biglietto da visita visto dall’interno. Queste simbologie non fanno altro che rendere vulnerabile lo schieramento del centro destra. Salvini che si dice di appoggiare VOX Spagna, vede sventolare dai sui militanti la bandiera secessionista della Catalogna, come mai questo contro senso? Qui qualcosa non mi quadra, o meglio quadra tutto se si vede la Lega di Salvini ancora come la vecchia Lega, che fa della sua occasione di stare al governo o con uno o un altro, come una occasione per spaccare l’Italia. Non posso non considerare la presenza di Bossi figlio (il Trota) sul palco come un semplice riconoscimento al lavoro del padre. Io vedo questo come un segno di continuità col passato. Questa ambiguità di Salvini e dei leghisti di dire sempre e solo prima gli italiani e mai Prima l’Italia, mi fa dubitare sulla figura di Salvini Premier o di leadership nel centro destra. Indubbiamente le parole della Meloni sul palco di piazza San Giovanni sono state più carismatiche ed hanno unito trasversalmente di più la piazza, di tutti gli altri leader di partito. Le ovazioni e i plausi sono stati unanimi, di tutti, in modo sincero ed immediato. Diciamo che la piazza ha decretato una vittoria netta. Anche solo il gesto di aver coperto il pulpito con le scritte dei singoli partiti con un unica bandiera italiana, la dice lunga. Ma poi le parole forti e diverse dai soliti discorsi e slogan che Salvini ci ripropone giornalmente sui social, così Giorgia Meloni ha saputo dare forza e carattere a tutto il suo discorso proponendo anche un patto anti inciucio, cosa che nessuno degli altri leader si sarebbe mai permesso di dire. Ora si vedrà. Dopo questa dimostrazione di forza che indubbiamente ha mostrato che uniti di può vincere, voglio vedere se ancora una volta prevarranno le solite logiche elettorali di governo o verrà censita una vera alleanza in tutti gli ambiti territoriali, anche in Alto Adige e soprattutto a Bolzano per le elezioni del Sindaco.
G.L.Cerere