Bolzano, 17 gennaio  – Si è svolta lo scorso mercoledì presso lo spazio sociale Rockaforte in via Cesare Battisti, la presentazione del libro di Franco Nerozzi “Nascosti tra le foglie”, edito da Altaforte edizioni. Come al solito sala gremita in ogni suo posto a sedere e nutrita partecipazione dei volontari regionali di Solid Onlus, da poco rientrati dall’ultima missione birmana. Il responsabile della Comunità Solidarista Popoli ha scritto un romanzo ambientato tra i monti birmani dove vive il popolo Karen, proprio per finanziare le iniziative di questa ONLUS in quei territori. È un classico romanzo di avventura, con molti spunti autobiografici, intercalato con delle riflessioni come fosse un diario personale. Insomma, storie d’amore, conflitti, avventure e riflessioni sul fronte dell’essere contro il mondialismo dilagante; tutto questo in un pamphlet per finanziare ospedali, scuole e altre iniziative a favore del popolo Karen. Non farò il sunto del libro perché non è corretto nei confronti dell’autore, i libri devono essere letti senza preconcetti e giudizi altrui. Però mi sento di dire che il punto su cui si impernia, o meglio su cui si lega il filo conduttore del romanzo è la riflessione sul concetto di guerra in tutte le sue sfaccettature. Guerra indubbiamente come momento di crisi e di sofferenze, ma che in alcuni casi sono indispensabili se servono a trascendere mali peggiori quali la schiavitù, le discriminazioni, i soprusi e oggigiorno le arroganze della finanza mondialista. Un momento in cui si è nudi e soli difronte al proprio pensiero e alle proprie decisioni, il punto di rottura del razionale per la trascendenza dell’idea come la intendeva Platone; cioè l’idea come modello assoluto di riferimento per una vita giusta e saggia mentre tutto intorno brucia. Il popolo Karen purtroppo è ormai da 70 anni in mezzo a questo conflitto armato ed esistenziale, dove le ragioni del conflitto si scontrano quotidianamente contro le ragioni della quotidianità. Un popolo che continua a combattere e non si arrende nemmeno di fronte alle nuove e sempre più tentacolari lusinghe dei nuovi taumaturghi della finanza multiculturale. Una ragione d’essere che oggigiorno i più la trovano esclusivamente dentro un bancomat o sui social.

I Karen non resistono, come a qualcuno piacerebbe dire, ma combattono energicamente senza farsi ammaliare da parole come resilienza o resistenza passiva. Gli uomini di Soros, Hillary Clinton, Aung San Suu Kyi provano continuamente e in tutti i modi ad ammaliarli, ma al momento non c’è nulla da fare, i Karen non indietreggiano. Per quanto non si sa, le dinamiche internazionali per lo sfruttamento delle risorse naturali e quelle locali tra Thailandia, Birmania e Cina, cambiano velocemente gli interessi in gioco. Insomma, questo popolo che ha combattuto questa guerra senza mai finanziarsi col commercio della droga, molto probabilmente se cambierà il contesto politico, economico e finanziario potrebbe trovarsi di fronte a pericoli ancora maggiori di quelli di adesso. Per queste ragioni vi invito a comprare il bellissimo romanzo e di leggerlo con i sogni e le speranze di chi lo ha scritto, ma sopratutto per tenere ancora viva quell’idea di libertà per i popoli oppressi e sostenere le molteplici attività delle Onlus Solid e Popoli che, in quelle terre lontane, vedono annualmente anche l’impegno di volontari bolzanini, negli ultimi tempi alle prese con la costruzione di un nuovo villaggio che si chiamerà “Trentino Alto Adige”, in onore alla generosità dei tanti cittadini della regione che contribuiscono alle raccolte fondi di queste associazioni identitarie.

Il libro è acquistabile alla libreria Altaforte in piazza della Vittoria 3c a Bolzano.

G.L.Cerere

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