Bolzano, 14 febbraio – Ieri sera in consiglio comunale a Bolzano i toni della politica sembravano essersi calmati ma a rianimarli ci ha pensato questa notte qualche bontempone di sinistra che è andato a fare una scritta a vernice spray sulla serranda della sede di CasaPound in via Cesare Battisti.
“Bonazza nelle foibe c’è ancora posto” è la minaccia che campeggiava questa mattina sulla porta del circolo delle tartarughe frecciate. Il consigliere Andrea Bonazza si è subito recato presso la sede anarchica Santabarbara, in viale Trento, per chiedere spiegazioni ma gli occupanti non gli hanno aperto.
Sotto il selfie davanti alla sede degli antagonisti pubblicato su Instagram, Bonazza ha scritto: “Ho bussato per più di mezz’ora ma nulla, magari si svegliano a mezzogiorno – e continua – Anziché ungere da unti i muri e le serrande inanimate, la prossima volta che questi personaggi vorranno dirmi qualcosa possono citofonarmi dato che ho preso un monolocale proprio sopra la loro sede”.
Il coordinatore di Cpi si è poi chiesto se “adesso politica e stampa avranno lo stesso riguardo, nel trattare l’argomento ed esprimere solidarietà, come lo hanno avuto nei confronti di chi da sempre a sinistra fomenta l’odio che porta a simili azioni”.
Intanto su Facebook sono centinaia gli attestati di solidarietà al consigliere di CasaPound giunti da simpatizzanti, militanti e gente comune. Mentre a sinistra c’è ancora chi, anche tra politica e giornalismo, ironizza o getta ulteriore benzina sul fuoco come il caso di Gabriele Di Luca, giornalista e collaboratore di noti quotidiani locali, che commenta “la parola definitiva su Bonazza e altri infoibati nell’ignoranza” con il ‘mi piace’ del Presidente ANPI Guido Margheri.
Come già raccontavamo mesi fa, Andrea Bonazza è però escluso dalle discussioni Facebook senza possibilità di rispondere e difendersi essendo stato, sia con il suo profilo personale che con la sua pagina politica, completamente eliminato dalla multinazionale di Mark Zuckerberg in seguito alla censura subita da CasaPound nei mesi scorsi e vinta in primo grado dal movimento sovranista.
La Questura ha nel frattempo avviato le indagini contro ignoti per le minacce scritte sulla sede, acquisendo le immagini video delle telecamere di sorveglianza installate nei pressi della sede di Cpi.