Mi è stato chiesto più di una volta cosa fosse il System Südtirol di cui io parlo nei miei articoli. Per chi non conosce la realtà locale altoatesina lo si potrebbe paragonare alla Grande Bellezza Romana, però logicamente nella dovuta scala provinciale. Che cos’è allora la grande bellezza in salsa pantirolese, semplicemente un network di relazioni che non possono far altro che giovarti nel sistema economico imprenditoriale, al di fuori di ogni regola del mercato neoliberista. Magari nulla di illegale, spesso sul confine, ma a volte cadendo nell’immorale o nell’illecito. Ma l’aspetto veramente interessante è che proprio i partecipanti a questo sistema sono i più sfegatati neoliberisti a parole senza esserlo mai stati nei fatti. Ecco allora che alla festa del ballo di maturità del FIGLIO X si trova il politico Y, invitato dal padre imprenditore edile che per aver bisogno di un prestito per dei lavori si rivolge alla banca zeta dove nel consiglio di amministrazione c’è il fratello del politico invitato, la cui figlia casualmente poi è nella stessa classe di quella scuola privata. Questa è la grande bellezza o il System Südtirol, semplicemente il riconoscimento di uno status di omologazione che ormai dal dopoguerra ad oggi comanda in Alto Adige sotto il cappello piumato della stella alpina. Non sono bandi di gara o concorsi che si pubblicano sulla gazzetta ufficiale, ma tartine di scadente maionese e bicchieri ricolmi di Gewurztramier. Non sono incontri ufficiali negli uffici preposti, ma spesso carnai dove si sta in piedi o seduti tra lusinghe malcelate, tra fotografi di riviste locali, tra scambi di numeri di smartphone come se un domani non ci fosse. Ma poi esistono le tribune d’onore, le prime file, i foyer dei teatri, i bar degli auditorium, le salette della Kolpinghaus, ecc, tutti luoghi altamente riservati a questo. Chi se ne frega dell’evento, l’importante è esserci e presenziare per almeno 20, massimo 25 minuti, e poi volatilizzarsi sempre con le solite scuse: un precedente impegno, un urgenza, un evento inaspettato, un cambio di programma improvviso, ecc. Ricordatevi che tutte le vanità localistiche con i loro mille eventi collaterali sono sempre foraggiate dalle multiutility private in cerca di un qualcosa, una banca locale, un imprenditore, un azienda, un’assicurazione dell’amico la si trova sempre a contribuire economicamente a quel progetto dell’assessorato alla cultura. Una conferenza, un seminario, un convengo per il trasporto illecito di latte in un paese del terzo mondo non lo si nega a nessuno, senza mai dimenticare le inaugurazioni degli anni accademici, dell’anno giudiziario, dell’inizio e della fine lavori di un cantiere. Consiglieri, sindaci, assessori, imprenditori, presidenti di istituti, CEO di aziende provinciali, giudici, avvocati, commercialisti, notai, magistrati, forze di polizia, a volte qualche ambasciatore tutti sempre pronti a schierarsi nella tribuna d’onore ad uso e consumo di quel network di relazioni che distribuiscono soldi e incarichi. Non è sicuramente facile capire chi c’è dentro e chi ne sta fuori, ma sicuramente si possono riconoscere le diverse azioni positivamente concluse in un momento specifico dell’anno. Quando? Tra fine luglio e gli inizi di agosto, quando l’attenzione della massa viene deviata sulle ferie estive e viene imbastita nei computer di palazzo la legge provinciale OMNIBUS, nella quale ci sta di tutto. Questa è l’equivalente della finanzia nazionale, per i più modernisti detta legge di stabilità o di bilancio, per i più inseriti nel settore una legge salsicciotto perché del maiale non si butta via nulla. La quale serve a fare benzina per un anno al motore della macchina provinciale. Una specie di quella voce di varie ed eventuali delle riunioni condominiali dove si inserisce di tutto per fare felici quelli che si sono più prostrati davanti ai simboli del potere provinciale. In questa legge quindi si trovano modifiche di articoli, esenzioni, interpretazioni autentiche, variazioni di budget, aumenti di bonusecc. Le leggi di disparate e completamente diverse le une dalle altre, tenute insieme non da un progetto ideologico, ma da una serie di provvedimenti a favore di quei stakeholder che hanno agito bene durante tutto l’anno. Ecco cosa è il System Südtirol, quindi se un giorno andate in una banca locale, magari a fare un operazione semplice e vi trovate difronte uno sportellista rincoglionito che non capisce nemmeno la differenza tra un assegno circolare e un assegno normale, non meravigliatevi, è il FIGLIO X.

G.L.Cerere

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