Gorizia, 23 Ottobre – Oggi un gruppo di militanti di CasaPound Italia si è recato al Cippo Corridoni di Sagrado per porgere un omaggio floreale al sindacalista rivoluzionario che ha lasciato un’impronta indelebile sia nel vasto schieramento della sinistra avanguardista, sia nel fascismo nascente e poi trionfante.
“In un’epoca buia in cui i diritti dei lavoratori ed i senso di appartenenza alla propria Nazione continuano ad essere viste come una minaccia da chi continua a demolire quello che in decenni i nostri avi hanno costruito, abbiamo voluto ricordare chi da rivoluzionario intransigente, interventista intervenuto e trascinatore di folle seppe dare un nuovo volto all’Italia con l’esempio più che con le parole. Ferito e spedito nelle retrovie, fedele al suo spirito ribelle e coraggioso, fuggì per raggiungere nuovamente la prima linea mostrando uno spirito patriottico di cui oggi più che mai l’Italia ha bisogno” scrive in una nota CasaPound Italia.
“Corridoni è caduto valorosamente a San Martino del Carso dove oggi si erge imponente un cippo in suo ricordo. Qui ha trovato quella “bella morte” che tanto voleva. Per dirla alla Corridoni “morirò in una buca, contro una roccia o nella corsa di un assalto ma, se potrò, cadrò con la fronte verso il nemico, come per andare più avanti ancora!”, queste la sua volontà di soldato e di italiano” prosegue CasaPound Italia.
“Ma quello della Grande Guerra fu solo uno dei fronti contro cui Corridoni si gettò valorosamente. Il tema del lavoro e dei diritti dei lavoratori è, infatti, stata al centro del suo impegno sociale. Le sue battaglie segnano profondamente il passaggio simbolico dalla conflittualità classista all’idea patriottica che ha portato ad un’idea partecipativa e nazionale del lavoro che ha trovato la sua massima espressione nella ‘Carta del Carnaro’, elaborata dal suo amico Alceste De Ambris” si legge ancora nella nota.
“Crediamo, quindi, che oggi più che mai serva ricordare persone come Filippo Corridoni perché la loro opera non si limita ad un’epoca passata ma rappresentano ancora oggi una fiamma che speriamo possa diventare una vampa incendiaria” conclude CasaPound Italia.