IL NOSTRO “NO!” ALLA DISCARICA NEI PRESSI DELLA PLASMON

LATINA – Il circolo culturale Aragav, dichiara con fermezza le perplessità  relative alla vicenda discarica. Innanzi tutto il sito prescelto NON è un’area industriale dismessa.
Poi, secondo le tavole A, B, C e D del PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale) sul sito gravano una serie di vincoli, a cominciare dalla vicinanza del Parco Nazionale del Circeo e della prossimità del canale di Rio Martino: ora, se per un insediamento residenziale bisogna rispettare la distanza minima idrogeologica di m 150 da qualunque corso o specchio d’acqua, a MAGGIOR RAGIONE sembrerebbe logico COME MINIMO decuplicare IN VIA CAUTELATIVA questa distanza, allorché si tratta di stoccaggio di rifiuti. Ma il corso d’acqua in questo caso è funzionale all’impianto, che ha bisogno di un sistema di raffreddamento: ed ecco che il business riesce ad andare in deroga – e che deroga! – alla normativa.
Vogliamo giusto ricordare che sulla foce di Rio Martino è stato realizzato un porto-canale turistico, per quanto discutibile e mal gestibile. Caro sindaco Coletta, NON bastano gli slogan alla moda di “città green”, quando la realtà va nella direzione completamente opposta: non si può barattare l’insediamento di questa discarica con la promessa di ampliamento del PNC: l’ambientalismo cui questa giunta ci vuole abituare dal 2016 è solo un’ipocrisia di facciata, per nascondere incapacità, nella migliore delle ipotesi, se non addirittura loschi interessi.
Vediamo infatti molte analogie con la questione della centrale nucleare di Borgo Sabotino che, una volta dismessa, può diventare un sito di stoccaggio di scorie radioattive (è la solita Europa che ce lo chiederà) che per il momento “pare” scongiurato.
Tornando a noi, la giunta comunale di Latina targata lbc ha ampliamente dimostrato – e a farne palesemente le spese è il decoro della città – di aver completamente sbagliato la gestione dei rifiuti, a partire dal fallimento “pilotato” di Latinambiente fino alla mai partita raccolta differenziata (ormai non vengono neanche più date le cifre ritoccate): l’ultimo atto di questa lunga serie di clamorosi insuccessi è la “perdita” della discarica di borgo Montello e l’(apparentemente) incomprensibile volontà di risolvere gli analoghi problemi che Virginia Raggi ha nella Capitale.

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