La rubrica di PostaCerere 

L’opinione oramai condivisa in tutto l’Alto Adige è che la via altoatesina contro la pandemia del Covid 19 sia fallita. Sbagliato, perché il fallimento presuppone che in un certo momento il sistema abbia funzionato, ma questo non è il nostro caso perché la battaglia contro questo Coronavirus da noi in Alto Adige si può dire che non sia mai iniziata. Se proprio uno vuole essere magnanimo può dire che il sistema sanitario ha fatto quel che ha potuto con gli strumenti a sua disposizione, mentre il sistema politico è imploso brutalmente tra personalismi e narcisismi vari, tra conferenze stampa ad personam per uso e consumo del mainstream omologato. Non una, e ripeto non una decisione politica, ha avuto un elemento scientifico che la sostenesse partendo dagli scaldacollo fino ad arrivare al numero dei posti in terapia intensiva. Una trafila di scelte e decisioni inadeguate il cui unico effetto domino è stato un ulteriore lockdown di tre settimane. La cosa che mi fa sorridere però è la manifestazione in piazza Silvius Magnago contro queste misure di contenimento delle libertà personali. Non che io non condivida il fatto che questa giunta sia inadeguata, ma a mio modesto avviso non solo per la pandemia, ma semplicemente perché gran parte di quelli che domenica manifestavano contro, erano una miriade di ombrellini colorati il cui unico interesse non è la patria con i suoi valori, ma il mercato neoliberista in tutte le sue più svariate sfaccettature, dai No Vax per arrivare agli Schützen. Non che non sia legittimo, ma è solo l’altra faccia della stessa medaglia di questa giunta, vista solo da una prospettiva diversa, cioè la loro. Qui non si discute sul fatto che queste persone siano in difficoltà, ma sul fatto che loro protestano solo per la loro difficoltà e non perché le scelte politiche di questa giunta sono ingiuste per tutta la popolazione altoatesina. Io lo scrissi sin da marzo 2020, e lo ricordo nuovamente adesso, che nessun esponente politico fino adesso si è ridotto di un centesimo il suo stipendio a partire dal presidente della giunta Arno Kompatscher, non solo perché guadagnano tanto, ma soprattutto come segnale di vicinanza nei confronti di tutti i cittadini altoatesini. C’è una notevole differenza tra chi combatte per tutti i cittadini dell’Alto Adige e chi invece protesta per una semplice ragione personale. Entrambe legittime, ma è la nazione a dover primeggiare e non la stagione sciistica; perché gli stessi che adesso protestano non dissero nulla quando Kompatscher fece proseguire la stagione invernale a marzo 2020 benché la pandemia fosse già iniziata fregandosene di quello che stava succedendo nelle altre regioni italiane. Allora andava bene, e chi se ne fregava se già allora il sistema sanitario andava in sofferenza per i decenni di tagli lineari effettuati alla sanità fatti da tutte le giunte SVP. Si perché vorrei ricordare a tutti che la sanità è competenza primaria della provincia e non dello stato, chiaro! Dove erano allora quelli che domenica erano in piazza quando le mascherine tricolori manifestavano per tutti, contro queste politiche segregazioniste e liberticide senza che ci fosse una ragione scientifica. C’è una differenza abissale tra chi combatte per il tricolore, la patria e per tutti gli italiani indistintamente e chi invece protesta per una sua semplice motivazione pruriginosa. Si perché se a loro gli danno i sussidi sono contenti, logicamente anche io sono contento per loro, ma loro due minuti dopo smetteranno di protestare, io invece no! Fin quando questi politici inadeguati non se ne andranno non solo dalla politica, ma forse è meglio anche dall’Italia visto che odiano tanto questa nazione, io non smetterò mai di criticarli, anche in tempi di vacche grasse.

G.L.Cerere 

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