La rubrica di PostaCerere 

Con la prima trasformazione la SVP è passata da partito di raccolta a partito di interesse. La SVP 2.0 si fece portatrice di interesse di solo alcuni gruppi economici e non più di tutta la minoranza linguistica. Dopo la caduta del regno Durnwalder si scatenarono le guerre interne e prevalse la linea Kompatscher, cioè la finta linea neoliberista/europeista perché fatta principalmente di contributi e incentivi classisti. Fin qui mi sembra che tutti siano d’accordo. Le restrizioni della pandemia hanno dato invece una nuova accelerata ad una ennesima trasformazione interna alla SVP e quindi si è passati ad una nuova SVP 3.0. Impossibilitata a fare delle scelte “larghe” ed è stata costretta a stringere ancora di più il suo bacino elettorale e, questa volta, lo ha fatto con scelte ad personam. Nel senso che questa SVP non si connota più come partito che porta interessi di gruppi, ma adesso sembra essersi completamente trasformata in un partito di personalità che non sono più connotate dalle correnti interne, ma semplicemente dalle loro personalità sui social e dal loro ufficio stampa. Tutti i componenti della giunta provinciale non vengono più identificati per la loro corrente interna alla SVP, ma semplicemente per il loro cognome. A leggere con attenzione tutti i media si vede che Kompatscher, Achammer, Deeg, Alfreider, Schuler, Widmann e la Hochgruber Kuenzer non parlano mai a nome di, ma semplicemente a nome loro. Difatti le scelte politiche dei vari assessorati rispecchiano principalmente il loro circolo di interessi e poi quello della SVP. Se uno dice scaldacollo e Widmann, oppure container e Deeg, o ancora insegnanti e Achammer, e senza farci mancare nulla, sanzioni e Kompatscher, capisce subito quello che si vuole dire. Oramai determinati concetti sono indissolubilmente legati l’un con l’altro da far dimenticare che sono tutti assessori della SVP. Questo per il partito SVP è un àncora di salvataggio non da poco. L’aver personalizzato le responsabilità degli errori rende il logo SVP ancora immacolato e intonso per le prossime elezioni. Al massimo si cambiano gli assessori che hanno fatto più cazzate, ma il partito ne uscirà ancora vincitore. Come ho sempre scritto, non è facile scalfire il System Südtirol perché come un l’Idra, se gli tagli le teste rinascono cinque secondi dopo. L’unico sistema per depotenziare il System Südtirol è quello di toglierli l’humus che lo rende fertile, cioè la distribuzione dei soldi in modo classista e personalista. Pertanto adesso che vengono distribuiti vagonate di euro bisogna mostrare particolare attenzione a chi saranno dati questi soldiVista la magra ed esigua opposizione vedo una prateria difronte alla SVP 3.0. L’unica vera speranza è che si diano la zappa sui piedi da soli, perché se si spera che gli esclusi da questa distribuzione se ne accorgano passeranno ancora secoliCome ci ha dimostrato solitamente la storia, la massa si accontenta delle briciole visto che il 10% della popolazione detiene l’80% della ricchezzaMa proprio per fare “l’ottimista” non crediate che gli altri partiti, Team K, Die Freiheitlichen, SÜD-TIROLER FREIHEIT, siano meglio, anzi molto peggio. Allora l’unica risposta diventa quella di frammentare gli avversari politici tanto da renderli più vulnerabili come loro hanno reso più vulnerabile la rappresentanza italiana, prima frammentandola, poi indottrinadola e infine comandandola a bacchetta, leggasi Lega-Salvini Premier. Per fare questo bisogna uscire dalla autoreferenzialità bolzanocentrica e ampliare gli attriti periferici. Se si vuole vincere bisogna iniziare dalle valli è da lì che nascono le rivolte, da chi sta distante dal potere non da chi gli sta vicino.

G.L.Cerere

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