Buon compleanno CISNAL oggi avresti 71 anni

Il 24 marzo 1950 nasceva la CISNAL (Confederazione Italiana Sindacati Nazionali dei Lavoratori), considerato da tutti come il sindacato di destra, per cui buon compleanno. Pochi anni dopo nel 1953 nacque il patronato ENAS (Ente nazionale di assistenza sociale). Ora la CISNAL non esiste più perché nel 1996 confluiva assieme ad altri sindacati autonomi in una nuova figura sindacale cioè l’UGL. Il patronato ENAS dopo essere stato spremuto all’osso nelle finanze è stato di fatto a novembre del 2018 incorporato nell’Associazione Cristiana Artigiani Italiani (ACAI), creando così un nuovo patronato ACAI-ENAS. Si può affermare che l’UGL e l’ACAI-ENAS siano i legittimi eredi politici di CISNAL ed ENAS? A leggere le carte si direbbe di si, ma nei fatti? Se penso alla figura di Francesco Franco detto Ciccio e la raffronto con quella del sottosegretario Claudio Durigon o quella di Ivo Laghi con quella dell’attuale segretario Francesco Paolo Capone non ho dubbi, sono due universi completamente distinti e distanti. Sono diversi nell’etica e nell’animo, diversi nell’onore e nella morale, diversi nella memoria e nell’agire. Se penso che Ivo Laghi mise in atto un’oculata gestione amministrativa che permise al sindacato di redistribuire equamente le risorse provenienti dal tesseramento tra strutture territoriali e di categoria, ma soprattutto fu l’artefice della grande controriforma culturale che sfociò nella pubblicazione del mensile Pagine Libere che ebbe come primo direttore responsabile Marcello Veneziani, con quella di Francesco Paolo Capone che ha permesso lo scioglimento e l’assorbimento di ENAS in ACAI, non c’è paragone. Ma sono tutti i personaggi che dal 1996 in poi sono gravitati dentro l’UGL ad averlo munto fino allo sfinimento e ad averlo svilito con i loro miserrimi comportamenti. L’attuale segretario con i suoi fidati non può far altro che chiudersi a riccio per non far scappare quel poco che è rimasto. Dico poco perché oramai l’UGL non si può più definire il quarto sindacato confederale, visto che è uscito da tutti i tavoli ci concertazione nazionale. Rimangono delle roccaforti o dei avamposti sparsi a macchia di leopardo, ma non esiste più un quarto sindacato confederale avvallato dai numeri. I numeri non ci sono, anzi, oltre a non essere mai stati pubblicati su internet come oramai fanno tutti gli altri sindacatinon esistono dati ufficiali nazionali forniti dalla confederazione stessa. La trasparenza e l’onesta politica devono essere i cardini di un sindacato, questo soprattutto se trova le sue origini a destra. Distinguersi con l’esempio e con le azioni sono le parole che devono risuonare nel vento. Gli affabulatori di questo tempo che ripropongono le solite litanie su tutti i social non appartengono al mondo della destra e per questo si devono dissociare da tali metodi ed iniziare una nuova epoca di riconquista. Se Ivo Laghi fosse ancora vivo, si scaglierebbe, come allora, contro la “logica del mercato” e avrebbe affermato, come fece nel primo numero di Pagine Libere che “Siamo tutti operai” a significare l’azione devastante delle politiche di governo filo industriali che hanno abbassato i livelli di sopravvivenza delle famiglie dei lavoratori tutti. Invece oggi l’UGL si trova essere l’unica a firmare un contratto fuori da ogni logica rappresentativa con Assodelivery, per poi ovviamente essere bocciato dal ministero perché un’unica organizzazione sindacale non maggioritaria in termini assoluti non è idonea a derogare alla disciplina di legge. Si aspetta pertanto che adesso la legge regolamenti i ciclo-fattorini e dall’alto della sua esperienza per Durigon non dovrebbe essere un problema visto che è sottosegretario nel ministero giusto e che l’unico contratto firmato è ancora quello dell’UGL! A parte l’ironia, i tempi sono cambiati e la destra di oggi non è più quella “Sociale” che veniva descritta in Pagine Libere. Il mondo contemporaneo con i suoi paradigmi è cambiato radicalmente e se si vuole cambiarlo in meglio bisogna sempre essere aggrappati a radici profonde di valori ed ideali.

G.LCerere

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