VERANO: INTERVENTI DI PULIMENTO PER IL MONUMENTO DEI MARTIRI
Dopo decenni di attesa il primo intervento sul monumento del Decennale della Marcia su Roma.
Roma, 10 Aprile –
L’ associazione Acca Larentia, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi della RSI, ha annunciato la messa in opera di una serie di interventi per preservare la Cappella dei Martiri Fascisti presente nel Cimitero monumentale del Verano. Da diversi decenni il manufatto urgeva di importanti interventi di pulizia e ripristino. Grazie al contributo di Giovanbattista Vecchi disposto in memoria della famiglia Pilenga trucidata dai partigiani nella Primavera del 1945, è stato possibile finanziare un primo lotto di interventi.
«È con particolare emozione che presentiamo il risultato dei nostri sforzi – ha comunicato Giovanni Feola, responsabile dell’ associazione Acca Larentia -. Abbiamo posto in sicurezza l’intero manufatto proceduto ad una pulizia generale, ripristinandone il decoro e quindi la fisionomia originale. Un ringraziamento particolare va a tutti i volontari che si sono impegnati in questa opera meritoria in difesa della nostra memoria storica. La nostra associazione ha sempre curato la Cappella dei Martiri, dove ogni 8 Gennaio deponiamo tutti i fiori raccolti nell’omaggio ai Caduti di Acca Larentia. Una cerimonia cui teniamo in modo particolare, rivendicando una continuità ideale».
«Questa tomba monumentale venne eretta nel Decennale della Marcia su Roma (1932) – ha dichiarato il Dott. Pietro Cappellari, Direttore della Biblioteca di Storia Contemporanea “Coppola” – sul luogo ove sorgeva un precedente mausoleo fascista a pianta quadrata, del quale si è persa memoria storica. Fu consacrata alla presenza del Segretario Nazionale del PNF Achille Starace, delle organizzazioni del Partito e di una rappresentanza del Battaglione d’Assalto della 112a Legione della Milizia, il 24 Marzo 1933-XI. Al suo interno vennero collocate le salme di dodici Martiri Fascisti e, successivamente, altri due “Caduti per l’Idea”. Durante la Repubblica Sociale Italiana, qui trovarono posto anche i fascisti vittime degli attentati gappisti nella Capitale. Nell’Estate del 1944, venne distrutta la lapide posta al di sotto della Vittoria alata. Divelta la scritta in latino posta sull’entrata, gli antifascisti ebbero libero sfogo al loro odio e la Cappella venne profanata».
Con questa prima fase di lavori, l’opera d’arte – patrimonio di tutti gli Italiani – è tornata a disposizione dei Romani.
Ass. Acca Larentia