Non sappiano se Salvini lo sappia ma a Bolzano la Lega una leggina “alla Zan” la ha già fatta approvare, anzi l’ha anche proposta: la firma è quella di Rita Mattei, vicepresidente del Consiglio provinciale.

E’ la 11 del 2020, approvata sul finire dell’anno e che a giorni sarà operativa essendo stata dotata dei regolamenti e presto lo sarà anche del Comitato che procederà ai “processi” alle intenzioni, o meglio ai “comportamenti ritenuti discriminatori”, dove quel “ritenuti” sta per quello che è percepito e non necessariamente deve essere discriminatorio.

A deciderlo un Comitato composto da associazioni e organizzazioni non a  caso già schierate, della galassia Lgbt, il cui parere si conosce prima che si esprimano, proprio tutto il mondo che sta sostenendo senza se e ma proprio il ddl Zan.

L’unica differenza fra la legge della provincia, proposta anche dalla Lega, e la legge Zan su cui Fratelli d’Italia (ma anche Lega) a livello nazionale mantengono un allarme “pericolo contro i reati d’opinione” è che a livello nazionale sono previste sanzioni penali (perché è lo Stato competente per la Giustizia), in Alto Adige solo un processino sommario e segnalazioni che, con una legge Zan approvata, potrebbero finire sul tavolo del giudice che sulla base della legge Zan applicherà memorabili sanzioni.

Ma Salvini lo sa?

E’ questa contraddizione in termini, ossia che sia stata la Lega a proporre assieme a Svp e Team K questa legge a Bolzano, che fa a pugni con la posizione dei vertici del partito a Milano.

Lo abbiamo denunciato in corso di dibattito richiamandoci alla vaghezza dei termini evocati dalla legge provinciale rispetto al tema delle discriminazioni: basta solo che un comportamento sia ritenuto discriminatorio (non lo sia per evidenza dei fatti, e quindi giustamente denunciabile) per innescare un processo se non un linciaggio verso l’autore di quel comportamento “ritenuto” sbagliato.

Perché non dovrà esserci una prova di una “discriminazione” ma solo il ritenerla tale.

Di questi tempi significa che basterà annotare con doglianza che il parco della stazione è invaso da sbandati che stanno distruggendo la reputazione della città di Bolzano per “potere essere ritenuti” fomentatori di “discriminazione a sfondo razzista”, per esempio.

E per rimanere sui temi del ddl Zan: basterà per esempio, di fronte ad un uomo vestito da donna (esempio reale citato nel corso del dibattito da una consigliera provinciale), uno sguardo accompagnato da una espressione del viso di sorpresa per essere passibili di denuncia per atteggiamenti discriminatori dal punto di vista sessuale.

A decidere poi quali siano le discriminazioni passibili di sentenza morale saranno (articolo 22) fra gli altri i rappresentanti di associazioni e organizzazioni “impegnate nel contrasto alle discriminazioni” e si lascia immagine la pletora di organizzazioni arcobaleno previste e comprese. Tutte di Sinistra alternativa perché ovviamente una associazione contro le discriminazioni di destra o anche solo “non conformista” secondo il pensiero unico per esempio sul gender non sarà mai considerata una associazione contro le discriminazioni ma una causa, semmai, di discriminazione essa stessa.

Faccio un esempio: alle audizioni preventive sulla legge avevo proposto di ascoltare fra le altre anche le associazioni pro vita e della famiglia partecipanti al Family Day ma sono state respinte. Neanche si è voluto ascoltare cosa avessero da dire, invitati invece grazie anche alla Lega, le organizzazioni militanti impegnate sul pensiero radicale, Lgbt, Centaurus, tutte di Sinistra. Ovviamente come solo queste si occupassero di discriminazioni.

Per avere proposto un irrigidimento della legislazione sull’utero in affitto oggi potrei anche io essere portato davanti al tribunalino istituito anche dalla Lega in provincia di Bolzano per il più lontano dei pensieri che io possa avere, l’omofobia, essendo un liberale profondamente convinto delle libertà individuali e del diritto ad esercitarle nella propria vita privata e pubblica senza se e senza ma.

Eppure anche io potrei essere denunciato per una mia opinione ovviamente diversa da quella delle organizzazioni che comporranno l’arcobaleno del Comitato contro le discriminazioni in salsa bolzanina.

Ma Salvini lo sa?

Un’ultima annotazione: il nostro comitato contro le discriminazioni “alla Zan” nato anche con la firma della Lega altoatesina processerà e denuncerà anche altri comportamenti  “ritenuti discriminatori”. Dire “basta sbarchi” potrà farci ritenere discriminatori verso gli immigrati clandestini e portati a processo.

Di fronte all’incalzare dei miei argomenti in Consiglio alla fine la Lega aveva fatto una ritirata disarmante. La presentatrice Rita Mattei pur presente non aveva votato la sua legge, il vicepresidente Vettorato si è astenuto (senza votare no), Bessone si è giustificato per rimanere assente mentre l’ex leghista Vettori non ha fatto mancare il suo voto favorevole.

Unico voto contrario? Il mio.

Ma Salvini delle leggi proposte dalla sua Lega a Bolzano ne è informato?

Alessandro Urzì

Consigliere regionale e provinciale di Fratelli d’Italia

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