L’interesse politico che domina attualmente i media nazionali è lo scontro all’interno del Movimento 5 Stelle tra Grillo e Conte, che poi Conte non è mai stato nemmeno iscritto al M5S. Non so se ce ne rendiamo conto, un reportage giornaliero di inutilità assoluta. Invece di parlare di problemi reali o fare inchieste giornalistiche i media nazionali si occupano dei pruriti partitici, anzi di un movimento. Prima è stato per 20 anni Berlusconi con le sue “malefatte”, poi il PD con i suoi travagli a monopolizzare l’attenzione pubblica, adesso è il M5S. Di politico poi non c’è nulla, si tratta semplicemente di poltrone e faide interne. Sia Conte che Grillo e le loro pletore sono entrambe a favore del DDL ZAN, sono entrambe a favore dell’Euro, sono entrambe uguali in tutto per tutto da un punto di vista politico, non li differenzia nemmeno una virgola. Che cosa c’è da preoccuparsi? Una volta semplicemente avrebbero imbracciato due spade e si sarebbero sfidati a duello e fine dei giochi. Fanno solamente sorridere se non fosse che anche questa è una notizia di distrazione di massa del mainstream nazionale per non scovare le altre vere sfaccettature di questo governo, che è meglio non portare all’attenzione del popolo. Chiunque abbia studiato un minimo di storia sa che tutti i movimenti hanno un ciclo di vita scandito e ben definito. Si parte dalla fase identificativa, poi a quella organizzativa, poi a quella insurrezionale, poi all’istituzionalizzazione per finire con il depotenziamento. In tutti questi passaggi ci stanno, fratture, alleanze, inganni, faide, tradimenti e chi più ne ha più ne metta; tutto normale. Allora che ce ne frega della lite tra Conte e Grillo visto che la pensano alla stessa maniera, nulla, assolutamente nulla se non per avere un arma di distrazione di massa creata ad hoc. Ognuno ha le proprie ragioni di convenienza a distogliere l’attenzione dal governo Draghi, mentre nel frattempo si spartiscono i soldi del recovery fund. Non che la Lega-Salvini Premier sia da meno a distrarre l’attenzione con pretesto del referendum sulla giustizia, mentre anche lei banchetta al tavolo dei grandi. Un referendum preso a pretesto per parlare di giustizia e comparire sui media con la faccia dei riformatori mentre dietro le quinte anche loro stanno facendo gli stessi giochi di palazzo assieme a PD, FI, IV, M5S, LU, SVP, ecc. Il solito teatrino e in automatico mi viene da fischiettare la canzone di Rino Gaetano “Nuntereggae più”.

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