La rubrica di PostaCerere
Sapete perché il DDL Zan è semplicemente un decreto inutile? Semplicemente perché è la matematica o meglio la statistica che ce lo dimostra. Se avessimo studiato meglio tutti quanti la matematica ci renderemo conto che il dibattito su questo decreto è inutile come è inutile il decreto stesso. Sul sito del Ministero dell’Interno potete trovare tutte le statistiche che il ministero mette a disposizione circa i reati commessi in Italia. Potete notare che non esiste nessun tipo di dato circa i reati considerati omofobi o per discriminazione dell’orientamento sessuale. Ci sono dati e statistiche per i reati di genere da Codice Rosso, ma una vera e propria casistica anche strampalata per i reati previsti dal DDL Zan non ve traccia. Come mai? Beh, innanzitutto fino adesso tutti quei reati sarebbero considerati come violenza privata Art. 601 del C.P. e/o percosse col dispositivo dell’art. 581 del C.P. e poi bisognerebbe guardare le aggravanti per capirne la ragione. Insomma da un punto di vista pratico non è facile identificare per il Ministero dell’Interno il vero reato di omofobia. Quindi visto che non ve traccia statistica allora si lascia spazio al sentore del mainstream e a colui che riesce a gridare più forte facendo la parte della vittima. Si perché il sistema informativo si occupa solo del primo allarme, ma di come poi andrà a finire la vicenda ne tacciono tutti. Il fatto che si accusi di aver subito un reato non è che solo l’inizio, il secondo passo è denunciarlo veramente, poi si instaura una fase istruttoria di accertamento dei fatti da parte degli organi investigativi, poi il percorso va in giudizio con i tre livelli, e solo alla fine di tutto questo quanti sono i reati veri andati in giudicato per omofobia? Non faccio dietrologia è una semplice domanda che mi pongo. Alla fine di tutto il clamore dei mass media e dei social, quali sono i numeri reali? Si perché se alla fine venisse fuori che i reati passati in giudicato sono più quelli contro gli animali che di omofobia, allora si che il dibattito si dovrebbe incentrare su un DDL Zoo invece che su di un DDL Zan. Tutti gli esseri viventi hanno il diritto di essere tutelati con delle leggi specifiche ad hoc, senza nessuna distinzione, oppure questo non vale per gli animali? Altrimenti l’incasellamento in alcune categorie ne escluderebbe altre facendo esso stesso delle discriminazioni. Se invece venisse fuori che è numericamente reale il problema dell’omofobia o di altri reati legati all’orientamento sessuale, allora si che si dovrebbe realmente fare una legge che tuteli tutti gli orientamenti sessuali, non solo alcuni, ma tutti. E a mio modesto avviso da ignorante patentato sembra che l’art. 601 del C.P. sia già ampiamente omicompresivo non esclude nessuno. Allora cosa si vuole fare? Sinceramente non capisco se il problema sia il reato in se, oppure il riconoscimento di un reato peggiore rispetto ad un altro. Cioè deve emergere il concetto e il pericolo che percuotere un omosessuale è penalmente più rilevante che percuotere un semplice altro cittadino per futili motivi. Io come vittima mi sento offeso e discriminato nel vedere che se uno è condannato per percosse contro un omosessuale prende più anni di un altro che è stato percosso perché magari ha difeso un animale oppure un omosessuale stesso, ma siccome lui non era omosessuale non può beneficiare della legge stessa. Insomma vista dalla parte delle vittime, vedere due pesi e due misure in fase di condanna stride soprattutto se poi si pensa che nella nostra costituzione all’art. 3 dice “Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. Insomma anche questa volta col DDL Zan non si vuole fare giustizia o colmare un vuoto legislativo, si vuole semplicemente fare politica attraverso il sistema giudiziario perché le argomentazioni sono deboli e dall’epilogo scontato.
G.L. Cerere