E la Svp tenta un altro colpo di mano, spiazzando tutti (anche i propri colleghi di coalizione, non informati) proponendo in discussione della Finanziaria, fuori tempo massimo, un corposo pacchetto di aiuti per i maestri di sci.
“E allora siano previsti anche pacchetti fuori sacco per altre categorie economiche che hanno pagato il prezzo fra i più alti, gestori di locali pubblici e discoteche, con tutto l’indotto, gestori di palestre e impianti fitness, organizzatori di eventi ma anche i commercianti dei settori non alimentari”, ho rilanciato chiedendo un tavolo tecnico e dalla Lega un elenco di categorie più penalizzate, che meriterebbero attenzione, che non ho ricevuto.
Sbloccare un pacchetto di aiuti solo per i maestri di sci (benché legittimo se si tratta di attività primarie) va benissimo ma che questo non passi come un sostegno deciso sulla base di logiche non eque verso altre categorie.
Il metodo della Svp ormai è questo: porre sul tavolo all’ultimo secondo proposte anche pesanti, senza alcun confronto preventivo. E forzando sui numeri che però questa volta rischiavano di vacillare. Sorprende piuttosto come anche l’alleato della Svp, la Lega, sia tenuta all’oscuro delle operazioni di questa portata mostrando l’insignificanza della presenza in maggioranza.
“Sì agli aiuti per i maestri di sci ma con un criterio che non possa sembrare preferenziale da parte di altre categorie di lavoratori”, ho chiesto proponendo di ragionare a tutto tondo, risposta rifiutata dalla Svp.
I differenti trattamenti subiti da diverse categorie sono ormai odiosi, c’è chi attende ancora dall’inizio della pandemia un gesto di supporto concreto. Ecco perché vanno bene i maestri di sci con una procedura d’urgenza se si comprende anche le altre categorie in gravissima crisi. Non si toglierà nulla a nessuno in ogni caso: il pacchetto arriverà a settembre, ma ad esso ci agganceremo tutte le nostre richieste.
Alessandro Urzì
Consigliere provinciale di Fratelli d’Italia