Nella serata di ieri, sabato 18 settembre, si è tenuta presso lo spazio sociale Rockaforte in via Cesare Battisti VIII a Bolzano, una conferenza dal titolo “missione Armenia”. Nel corso dell’evento i volontari di Solid Onlus Fulvio Cobaldi e Andrea Bonazza, da poco rientrato dal fronte armeno, hanno spiegato la delicata situazione geopolitica sull’Altipiano del Caucaso. Stretta in una morsa musulmana tra Turchia e Azerbaigian, l’Armenia ancora oggi è una delle nazioni cristiane più attaccate al mondo; basti pensare che, come raccontano i volontari, lungo il confine orientale l’esercito azero ha occupato oltre cinque chilometri di territorio armeno in pochi mesi. Ristabilita dunque una flebile tregua nell’enclave armena del Nagorno Karabagh, grazie all’intervento russo, in questi ultimi mesi la guerra tra i due paesi si è spostata invece proprio nel Gegarkunik, regione orientale sita a duemila metri sopra il livello del mare e nella quale operano le associazioni Solid Onlus e Solidarité Arménie. Ed è proprio nei villaggi a ridosso della seconda linea del fronte che i volontari italiani e francesi stanno strutturando diversi progetti umanitari con l’obiettivo primario, come ha sottolineato Bonazza, di valorizzare e difendere l’identità del popolo armeno così da evitare lo sradicamento culturale e antropologico di quelle terre antichissime. Al contrario di altre Onlus e Ong europee infatti, l’obbiettivo di Solid Onlus in tutti gli scenari internazionali in cui opera (Birmania, Siria, Kosovo, Crimea, Palestina, Libano, Sud Africa…) è quello di evitare lo sradicamento e la migrazione dei popoli, aiutandoli nella propria terra nel rispetto delle loro tradizioni.
Con una folta esposizione fotografica i volontari hanno documentato ai partecipanti alla conferenza le tonnellate di aiuti umanitari consegnati direttamente nei villaggi di confine, a due passi dal fronte. Medicinali, generatori di corrente, incubatori, utensili utili all’agricoltura e molti altri siuti sono stati distribuiti dai volontari in questa prima missione di Solid Onlus in Armenia. Come sottolineato da Cobaldi, ciò è stato possibile soprattutto grazie alla bontà e alle donazioni dei numerosi partecipanti alle raccolte fondi effettuate in Trentino Alto Adige in questi ultimi anni. Tra i progetti della Onlus italiana c’è la ristrutturazione di una scuola elementare che ospita sessanta bambini, un’area sportiva attrezzata per attività di educazione fisica, una stalla popolare al servizio della comunità di confine e la valorizzazione di un antico cimitero khachkar così da riportare turismo e commercio in quelli che, ascoltando i racconti dei volontari, sono villaggi che qualcuno vorrebbe destinati a morire, divenendo di conseguenza facile preda dell’invasore azero. Ma è ciò che assolutamente gli armeni di quelle dure zone non vogliono accada e, oggi, con Solid Onlus e Solidarité Arménie hanno finalmente trovato anche degli alleati europei.
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