Va sfatato il mito che le liste civiche sono una realtà indipendente ed autosufficiente. Le dichiarazioni di ieri dei rappresentanti di alcune liste civiche in provincia per cui si può governare meglio senza i partiti nazionali sono semplicemente smentite dai fatti e vale la pena ricordarlo ai Dal Medico, Balzarini o Zaccaria, ma anche Bianchi e Zanin.
Alleanza per Merano che adesso schifa i partiti non ha avuto alcuna riserva nel governare la città con il Partito democratico, senza il quale non ci sarebbe stata maggioranza, o il partito dei Verdi di cui adesso si dichiara alternativo.
La Civica di Balzarini allo stesso modo non ha avuto riserve nell’esprimere con il suo voto l’eletto del Partito democratico in Provincia (la sigla civica è ancora nel simbolo del PD…).
Ma anche il sindaco Bianchi non sarebbe stato eletto sindaco (perlomeno al primo turno) se non ci fosse stato l’apporto fondamentale di Fratelli d’Italia che ha infranto il muro del 50% con il suo 8%. Ed ora Bianchi esiste come sindaco perché governa anche con la Lega senza grandi mal di pancia, come ieri si faceva appoggiare dal Movimento Cinque Stelle.
E Zanin nemmeno sarebbe stato candidato sindaco (avendo titolo per parlare di se oggi come soggetto politico) se non ci fosse stata una coalizione di partiti con perno in Fratelli d’Italia e altri che glielo hanno chiesto. Ripeto: chiesto. Oggi queste realtà territoriali (debolissime nel rapporto con la Provincia perché non rappresentate e Merano ne paga un prezzo altissimo, come seconda città della provincia ignorata da tutte le scelte strategiche provinciali) sanno che governeranno la città solo grazie ai partiti con la loro chiara identità. E le esperienze ci parlano di una certa spregiudicatezza anche con la sinistra. Pronti a tutto. Noi no, a tutto no.
Civismo non può significare essere disponibili a fare tutto con tutti, come accaduto con Alleanza per Merano che si è aggrappata senza ritegno a Verdi e PD, questo si chiama opportunismo.
Ed a Fratelli d’Italia, che si pregia della coerenza, l’opportunismo non piace.
Sarebbe stato più onesto da parte dei civici ammettere che essi esistono solo quando i partiti li hanno sostenuti. E sarebbe stato più onesto dire ieri che si stanno organizzando in partito anche loro. Legittimo ma forse poco coerente. Anche perché prima delle elezioni provinciali ci saranno quelle nazionali e come sempre ci troveremo gli stessi civici in fila indiana a pietire posti e collegi ai partiti o nel migliore dei casi a dare abbracci e fare dichiarazioni d’amore per i leader dei partiti nazionali lisciandone il pelo. Perché i civici esistono solo se i partiti li vogliono. E questo non è serio.
Di fronte a questa gara a chi ha l’interesse di sopravvivenza più grande Fratelli d’Italia non ci sta: noi ci confronteremo non sulle poltrone ma sulle cose da fare.
Alessandro Urzì Fratelli d’Italia