GIORNO DEL RICORDO, CASAPOUND: “UN MONUMENTO AL POSTO DELLA TABELLA SEGNALETICA”
Cesena, 10 feb. – “A Cesena il ricordo istituzionale riservato alle vittime dei massacri titini – spiega la nota diramata dalla locale sezione di CasaPound Italia – è affidato a una spoglia segnaletica, simile a quelle stradali, anziché ad un monumento o ad un dignitoso cippo commemorativo. Non ci sembra, quello attuale, un modo riguardoso per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, e nemmeno quello corretto per celebrare una ricorrenza nazionale che si tiene dal 2004. Chiediamo all’amministrazione di provvedere, dando considerazione anche ai martiri delle foibe”.
“Una pagina drammatica della nostra nazione che – continua la tartaruga frecciata – per lungo tempo, quasi 60 anni, è stata dimenticata dalla quasi totalità delle forze politiche e sociali. Un silenzio assordante per infoibati ed esuli, figli di quelle terre che già in epoca romana venivano considerate parte integrante delle province italiche. Nel settembre ‘43 furono emesse le prime condanne a morte: non solo personaggi politici, ma anche semplici cittadini italiani e potenziali nemici del futuro stato comunista jugoslavo. Particolarmente cruenta era la pratica che vedeva i condannati legati per le mani con del filo di ferro e portati in prossimità delle suddette cavità. Bestiale la modalità: un colpo di arma da fuoco in testa al primo della fila, il quale cadendo trascinava con sé nel vuoto le restanti persone, ancora vive. Il tutto sovente preceduto da violenze fisiche e brutalità carnali. Le vittime non avevano particolari colpe, se non quella di essere italiani”.
“Per non dimenticare il martirio di questi connazionali – conclude la nota di CasaPound – e affinché il loro ricordo possa essere degnamente tramandato anche alle generazioni future, chiediamo all’amministrazione comunale di sostituire palo metallico e tabella segnaletica con un decoroso monumento, o un cippo, da realizzare con materiali di provenienza carsica, anche a dimostrazione che quelle delle foibe non sono vittime di serie B”.
