La rubrica di PostaCerere 

La crisi Ucraina – Russia ha avuto l’epilogo che tutti facilmente avevano previsto. Ora tutta la politica italiana, tutta filo NATO sia a destra che a sinistra, se la prende contro la Russia non facendoci mancare però i loro piccoli inutili distinguo. Una litania veramente noiosa fatta da piccole menti, prone all’informazione omologata del neoliberismo occidentale. Io non tifo, ne per la Russia, ne per l’Ucraina, ma soprattutto non tifo per quei paesi che si vogliono intromettere facendo da arbitri, come se non lo facessero già abbastanza tutte le organizzazioni internazionali a telecomando USA. Tutte le organizzazioni internazionali a cominciare dall’ONU sono pronte a breve a infliggere sanzioni economiche/finanziarie alla Russia, quando agli USA non hanno mai fatto nulla, pur avendo scatenato tutte le ultime guerre in medio oriente in modo unilaterale. Ve la ricordate la giustificazione del casus belli delle mai esistite armi di distruzione di massa dell’Iraq, per fare solo l’ultimo esempio. Insomma se una guerra ha una matrice USA, tradotto esclusivamente per ragioni economiche e finanziarie del mercato neoliberista, allora riceve l’avvallo di ONU, WTO, NATO e va bene farla, se però le ragioni sono altre, allora bisogna condannarla subito e a priori. È una lettura fin troppo facile da non capirla, le ragioni dei conflitti vanno bene se sono solo economiche, se invece i conflitti sono identitari, etnici, di confine, di religione, di giustizia o ideologici allora sono da condannare a prescindere. I modelli culturali post guerra fredda non ammettono più conflitti ideologici perché significherebbe ammettere che il neoliberismo è una ideologia e non un semplice modello economico. Se guardate bene la storia moderna, vi accorgerete che gli ultimi due conflitti ideologici sono stati la guerra del Vietnam e l’invasione Sovietica dell’Afghanistan, poi tutto un susseguirsi di conflitti per le materie prime, scatenati dagli USA. Insomma la conclamazione della vittoria del modello multiculturale globalista e neoliberista da esportazione, cioè il melting pot statunitense, dove vale solo il Dio denaro mascherato da democrazia. L’Europa in tutto questo è ancora una volta il continente perdente in tutto questo bailamme, perché dovrà adottare sanzioni economiche che andranno ad impattare sui suoi cittadini. Una ulteriore riconferma che l’Europa è decadente oltreché inutile, insomma una semplice espressione geografica con una bandierina virtuale, oltretutto che brutta. Le sanzioni economiche alla Russia ci coinvolgeranno tutti, non pensate che ce la sfanghiamo, il costo della vita salirà con l’inflazione. I primi segnali ci sono già stati. La Russia invece se ne frega, ha già fatto i suoi calcoli ex ante, prima di fare questi passi. Cosa gli frega a loro se bloccano la condotta Nord Stream 2, tanto il gas loro lo possono vendere alla Cina, ovvio a costo inferiore, ma a flussi maggiori in modo da compensare le entrate. Inoltre la Cina si troverà agevolata nella transizione ecologica abbandonando il carbone, alla faccia degli accordi sui cambiamenti climatici. Insomma, in fondo a questa guerra se uno vuole, può vedere anche dei risvolti non previsti soprattutto a oriente, visto che li ci sono i grandi numeri. La Cina e gli stati produttori di petrolio saranno i veri vincitori di questo conflitto, l’Europa con la sua decadenza identitaria e gli USA ancora una volta sotto l’ombrello NATO, saranno quelli che pagheranno il prezzo più caro. Come ho precedentemente scritto io non parteggio per nessuno dei due, perché il conflitto creatosi adesso, è figlio di un susseguirsi di eventi storici che si sono trascinati nella storia. La rivoluzione bolscevica con la sua rideterminazione dei confini delle Repubbliche Socialiste e poi con la dissoluzione dell’impero Sovietico, ha portato un po’ ovunque i conflitti sopiti per tutti quei anni. Nelle zone caucasiche sono scoppiati subito dopo la fine dell’URSS, in altre zone sono deflagrati a scoppio ritardato. La NATO con l’espansione ad est ha solamente aggravato la situazione creando i buoni contro i cattivi, aprendo ancora una volta quella dicotomia tra impero del male e impero del bene, quando sappiamo tutti che è solo una farsa per un unico paradigma economico sociale. Una nazione come come la nostra dovrebbe imparare da questo che essersi così indeboliti a livello internazionale sia economicamente, oltre che militarmente e soprattutto energicamente, per noi l’unica soluzione possibile sia quella di TORNARE POTENZA e come primo passo uscire dalla NATO senza titubare nemmeno un istante.

G.L.Cerere

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