Nel 2023 ci saranno le elezione per l’elezione del Consiglio Provinciale dell’Alto Adige. Come mi ripeto ogni volta, per chi sta all’opposizione o chi si intende candidare, per conseguire un risultato positivo bisogna iniziare ad agire minimo sempre un anno prima. Chi sta al governo vive di una posizione di dominanza che permette una visibilità, nel bene e nel male, elevata. Al contrario chi sta all’opposizione o addirittura fuori dal consiglio i piani di diffusione delle proprie posizioni sono limitati e molto spesso a zero efficacia. I partiti e/o movimenti locali lo sanno benissimo questo, e difatti chi al governo e chi all’opposizione ha già iniziato la propaganda elettorale, facendo leva sul caso SAD. La SVP mostra di fare pulizia interna e gli altri invece l’attaccano e invocano le elezioni, Team K in primis. Il Team K sta puntando a sua ragione ad essere una SVP 2.0 dalla faccia pulita e su questo baserà la sua campagna elettorale. Il resto dell’opposizione di lingua tedesca punterà oltre che sul caso SAD sulla maggiore autonomia, sulla discriminazione, ecc, ecc, i soliti argomenti che comunque fanno leva su una buona parte del proprio elettorato. Ma cosa fanno invece i partiti nazionali con i tre schieramenti, M5S, centro destra e centro sinistra? Senza giri di parole, a mio avviso sono morti. Morti non nel senso che non esistono più a parole, ma non esistono più nei fatti e i loro peso politico a livello locale è pressoché nullo. Sono relegati a fare l’attività amministrativa nei vari consigli e niente più. La loro prospettiva e la loro offerta politica si è completamente scollegata dalla visione dell’elettorato e soprattutto da quella dei cittadini. Il primo elemento fattuale a prova della mia tesi è il sempre maggiore numero di persone che non vanno a votare. Chi non ha un interesse diretto e chi non si identifica ideologicamente più con gli attuali schieramenti trova sempre più difficile turarsi il naso ed andare a votare comunque. L’omologazione dei dibattiti, la piccolezza delle proposte politiche, la ristrettezza dei programmi, l’assenza di militanza politica, hanno reso fluidi tutti gli schieramenti politici tanto fluidi che a questi l’elettorato medio preferisce il fluido dello Spritz. Siamo giunti a questa situazione perché con la presunta fine della storia, con la caduta del blocco sovietico e con la globalizzazione economica si sono anteposte alle scelte nazionali delle scelte individuali ad interesse nazionale. L’economia non veniva più basata sulla crescita delle nazioni, ma bensì sul fatturato delle nazioni, non per niente la ricchezza di un paese si misura col PIL. Per questo l’elettorato provinciale trova sempre più difficile identificarsi con la politica nazionale, la trova troppo distante, perché ideologica e troppo slegata all’economia domestica rurale del proprio giardino. I partiti locali di lingua tedesca avendo già questo tipo di visione sociale non ne risentiranno molto di questo cambio di prospettiva, per loro sarà più importante marcare le differenze sulle persone e sulle singole necessità economiche dei propri stakeholder. Oltre ad esserci i fisiologici cambi di casacca in entrami gli schieramenti di centro destra e di centro sinistra, gli schieramenti nazionali faticheranno più del solito per portare i cittadini a votare e soprattutto l’elettorato dalla loro parte. Il disincanto o disaffezione, chiamatelo come volete, ha raggiunto livelli elevatissimi soprattutto in questa terra in cui il presunto benessere economico e l’assenza di un dibattito politico vero, schietto e senza paure non esiste più da 50 anni. Il politically correct ha reso impossibile esprimere qualsiasi opinione in funzione ideologica sull’autonomia locale e sulle tematiche divisive, si corre sempre il rischio di beccarsi una denuncia o una querela di parte per delle opinioni politiche legittime. La macchina del fango razzista e discriminante è sempre pronta e accesa su qualsiasi mezzo di comunicazione sia social che nei mass media tradizionali. Il mio invito a chi si sta nell’estremo centro alto è pertanto quello di iniziare adesso a lavorare per le elezioni de 2023. Iniziare a lavorare sui fianchi e magari anche con qualche colpo basso. Le elezioni del 2023 saranno importanti perché con ogni probabilità la SVP perderà la maggioranza dei consiglieri e questa prima occasione non la si può lasciare in mano a qualche lista civica o alla sinistra. Il salto si qualità non sta nel riuscire a prendere tanti voti per poi governare, perché in questa provincia e matematicamente impossibile, ma nel rendere il più ingovernabile possibile il consiglio provinciale.
G.L.Cerere