Bolzano, 19 maggio – sulle polemiche relative alla manifestazione studentesca per la sicurezza e in solidarietà alla quindicenne stuprata da due immigrati nigeriani, non tarda a farsi sentire la risposta dell’organizzatrice dell’evento, Emma Castellucci: “Quello a cui stiamo assistendo oggi è un vero e proprio sciacallaggio nei confronti di ragazzi le cui foto sono state pubblicate in prima pagina, etichettati come ‘razzisti’ per aver esposto dei cartelli contro l’immigrazione, oltre che nei confronti della medesima che, da minorenne, è stata esposta a gogna mediatica come quelli citati di sopra, alla mercé di attacchi politici da parte di organi di stampa, politici e di alcuni membri politicizzati della Consulta degli studenti”.

“Per quanto concerne le accuse di strumentalizzazione da parte di CasaPound – continua Castellucci – viene da sorridere considerando che non sono stati chiaramente esposti simboli partitici. Questa accusa diffamatoria rivela come, nell’ipocrisia del nostro tempo, un militante di un movimento che non appartiene alla sinistra, non si possa permettere di organizzare una manifestazione di fatto apartitica, e lo dimostrano, insieme all’assenza dei simboli, le dirette e i video che riportano l’intervento di vari ragazzi che hanno espresso liberamente il loro pensiero. A tal proposito viene spontaneo chiedersi come mai queste polemiche non si siano sentite per la precedente manifestazione, presa in mano dichiaratamente da ANPI, sindacati e sinistra, o ancora, nel caso più eclatante, per i vari cortei per il clima a cui abbiamo assistito in questi mesi, che dovevano essere del tutto apolitici e ai quali abbiamo invece visto spuntare cartelli e manifesti chiaramente antifascisti e anti-Salvini, in un contesto in cui la politica c’entrava ben poco.”

In risposta alle polemiche portate avanti da Campaner, la Consulta e la classe 4ª C del Liceo Pascoli, Castellucci risponde con parole dure: “Campaner, si è eretto quale paladino della giustizia e dell’intuizione, muovendo accuse completamente false. In primo luogo dichiara nella lettera di aver aderito volentieri all’iniziativa, mentre posso affermare con certezza di aver creato un gruppo whatsapp con i vari rappresentati, di cui pochi, e non lui, si sono mostrati disponibili, per poi non presentarsi senza neanche uno straccio di spiegazione il giorno del corteo. Credevo fosse importante coinvolgere la Consulta proprio per dimostrare l’apartiticità della nostra iniziativa, ma come detto prima, purtroppo l’appoggio non è pervenuto.
I ragazzi affermano di non aver voluto partecipare dopo aver capito che la manifestazione era stata politicizzata da CasaPound e a tali parole rispondo che non hanno capito un bel niente.”

“A chi parla di strumentalizzazione degli studenti – commenta ancora la portavoce dell’evento – voglio dire semplicemente che le persone che portavano gli ‘scandalosi’ cartelli erano perfettamente consapevoli di ciò che vi era sopra riportato e che non si trattava di ragazzini delle scuole elementari o medie, questi si spesso strumentalizzati dalla sinistra a scopi elettorali e propagandistici, ma di persone con piena capacità di intendere e volere”.

“Nel frattempo bbiamo contattato alcuni avvocati per passare a vie legali e porre fine alla assurda gogna mediatica a cui siamo stati esposti” conclude l’organizzatrice.

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