la rubrica di PostaCerere 

Vi siete domandati perché CasaPound ha voluto partecipare assolutamente alla manifestazione del centrodestra a Roma del 19 ottobre? Il mal di pancia di alcuni militanti era evidente, pure il mio. Ma l’avversione stessa degli altri partecipanti alla manifestazione, soprattutto la fronda centrista e secessionista del centro destra, Carfagna e Zaia per intenderci, mi ha fatto cambiare idea. Il perché però è da ricercare nella prospettiva futura, e se non si fa questo si finisce sempre a fare politica come la fanno tutti gli altri, cioè quella dell’inseguimento della notizia del giorno e della comunicazione fondata sui social. Per chi non lo sapesse CasaPound è nata come movimento di idee e azione, solo dopo diversi anni si è voluto esporre a livello elettorale, la sua natura principale è sempre stata quella di fare metapolitica, oltre la logica delle scadenze elettorali. La stella polare attuale è quella di riempire di contenuti il nuovo compatto centrodestra in modo che possa divenire espressione di un pensiero sovranista. Si vuole contribuire al superamento del paradigna da vecchio centro destra a un nuovo fronte sovranistaalmeno ci si prova. Se si capisce questo, allora si condivide l’idea che bisogna stare dentro con forza e portare avanti quelle posizioni che rafforzino il pensiero sovranista. Bisogna riappropriarsi dei concetti di famiglia, difesa dei confini, di lavoro, di stato sociale, di natalità, di casa, ecc., tutti quei contenuti che fino adesso non sono mai stati affrontati dal centrodestra vecchia maniera. Questi argomenti devono essere riportati all’ordine del giorno del dibattito politico. CasaPound in tutte le sue sedi ha sempre portato avanti questo discorso con incontri conferenze e tant’altro, proprio per avviare un percorso rivoluzionario di trasformazione del pensiero dei militanti del centro destra, ma anche di tutte quelle parti politiche che non si riconoscono nel pensiero neoliberistaStare fuori dal centro destra con risultati elettorali del zero virgola e senza ottenere rappresentanti eletti non aiuta nessuno e non aiuta di certo l’Italia. Il cammino iniziato deve procedere gradualmente, soprattutto perché qui non si vogliono cambiare semplicemente i flussi elettorali, si vuole condividere e allargare quel pensiero che fino ad oggi è stato marginalizzato da tutto l’arco politico nazionale. Trovare una testa di ponte in un elettorato più ampio, ha un valore maggiore che continuare a sbattere la testa contro dei risultati elettorali risibili. Il fatto che CasaPound ha fatto un passo indietro rispetto alla politica partitica ad espressione elettorale non significa che si è arretrati, ma semplicemente che ci si sacrifica di più per il bene della nostra amata nazione.

G.L.Cerere

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