La rubrica di PostaCerere
Io non mi occupo di sport perché mi piace più praticarlo che guardarlo, ma quello che è successo il 9 giugno a Las Vegas è qualcosa che va oltre la semplice cronaca. Dopo anni di assenza nel mondo professionistico del pugilato l’Italia sembra aver trovato un nuovo campione al pari di Primo Carnera e Francesco Damiani nella categoria dei pesi massimi. La categoria dei massimi nel mondo professionistico non è mai stata la categoria di noi italiani vista la nostra struttura, gli italiani solitamente dal peso più leggero e longilineo hanno raggiunto eccellenze nei pesi medi e leggeri. Anche se tra i dilettanti possiamo annoverare molti buoni pesi massimi, solo per ricordarne uno in ordine ti tempo Roberto Cammarelle, vice campione olimpico per ben due volte (2008-2012). A Las Vegas invece il nostro romano Guido Vianello dopo poco più di due minuti ha vinto l’incontro per KO tecnico contro l’americano Don Haynesworth. Il divario era evidente fin dall’inizio, il nostro ventiseienne Vianello 108 kg di muscoli e decisamente allenato contro un Haynesworth in evidente sovrappeso 133 kg, fuori forma e fuori allenamento. Haynesworth lento e prevedibile sin dall’inizio non ha nemmeno provato a reagire ai primi attacchi di Vianello, si è subito chiuso sulla difensiva perché l’esperto trentaseienne statunitense ha capito sin dall’inizio che era la serata sbagliata. Il pressing di Vianello ha istantaneamente disorientato l’americano che nel tentativo di andare a contatto con un diretto sinistro si è scoperto e abbassato troppo a sinistra e quindi è stato gioco facile con un gancio destro mandarlo a tappeto. Si è subito capito che Haynesworth era finito, faticava a rialzarsi in piedi e gli cadevano quasi i pantaloncini. A scriverlo così sembra semplice e banale, ma per arrivare a quei livelli dietro ci stanno anni di allenamenti, sacrifici, diete e rinunce che molti non possono nemmeno immaginare. Si perché magari ai più il pugilato potrebbe sembrare uno sport barbaro e inumano, ma invece è l’opposto. Un mondo di rettitudine, rispetto dell’avversario e di disciplina sia fisica che mentale, una scuola di vita incredibile. Ma per tornare a Vianello, siamo alla settima vittoria consecutiva nel mondo professionistico del pugilato mondiale, erano anni che non si vedeva un italiano con questo palmares. Inoltre per noi italiani questa è anche la prima vittoria dopo il lockdown a causa del COVID, e questo ci deve far ben sperare. Intanto attendiamo e speriamo che al prossimo incontro il nostro Guido Vianello possa ripetersi magari anche con un avversario alla sua altezza.
G.L. Cerere