Una lettera di richiesta di chiarimenti verrà inviata nelle prossime ore alla delegazione della Lega in Consiglio e giunta provinciali di Bolzano sull’astensione del Carroccio alla Camera sul voto sull’art. 85 del bilancio dello Stato che permetterà a personale medico e di professioni sanitarie di iscriversi al rispettivo Ordine anche senza alcuna conoscenza della lingua italiana.
Si tratta di un regalo alle lobby della sanità privata e della frammentazione del sistema sanitario nazionale (per cui una parte di nesso, in Alto Adige non potrà dialogare con tutto il resto con le conseguenze immaginabili sul piano anche della sicurezza nell’applicazione dei protocolli) e stupisce che la Lega in Commissione bilancio della Camera (contrariamente a quanto accaduto per Fratelli d’Italia e Forza Italia) non fosse stata adeguatamente informata dalla Lega con i suoi consiglieri e assessori in Provincia, ente su cui ricadrà il maggiore onere di applicazione della norma. Anzi si chiederà se invece la delegazione parlamentare sia stata invitata ad astenersi proprio su input della delegazione leghista in Provincia di Bolzano che, lo ricordiamo, aveva approvato una analoga norma (poi impugnata dal Governo) in Consiglio provinciale.
Cinque Stelle e PD hanno potuto con il voto di ieri rafforzarsi al Senato, dove più incerta è la sorte del Governo Conte. La Svp aveva condizionato il suo voto sul bilancio all’accettazione della norma salva medici che non parlano l’italiano.
Il più rilevante aspetto della norma (al di là della patina ideologica e romantica che la Svp ha voluto pubblicamente attribuirle) è il premio per il sistema della Sanità privata che potrà ora trasferire da Austria e Germania le sue cliniche in Alto Adige inserendo personale che senza dialogare con il sistema sanitario nazionale potrà erogare servizi a discapito della sanità pubblica.
Ossia la Sanità provinciale, in aperta crisi, scaricherà su quella privata (un enorme business) servizi e prestazioni (anche in convenzione) che saranno pagate dalla Provincia (ossia da tutti noi), ma costituiranno un disincentivo per il rafforzamento della sanità pubblica e faranno fare affari d’oro agli imprenditori che operano sulla salute (stranieri, grazie ai punti di riferimento tradizionali in Alto Adige). Invece di investire sul miglioramento del nostro sistema si faranno fare affari d’oro alle lobby della sanità austriache e tedesche (con qualche riferimento in Alto Adige).
E questo sistema di cliniche private che già attualmente stanno prendendo piede in Alto Adige parlerà solo tedesco.
I Cinque Stelle in Parlamento ed a Bolzano (si leggano le dichiarazioni della delegazione locale) si sono rivelati i migliori alleati di questa operazione d’affari per la sanità privata. Da movimento anti casta a movimento delle lobby. Una evoluzione travolgente.
Ma la norma costituisce un precedente significativo anche sulla materia che riguarda gli Ordini professionali prefigurando analoghi o diversi interventi anche per altre particolari categorie nell’ottica di una disgregazione del sistema ordinistico nazionale.
In ogni caso solleveremo attraverso casi pilota rilievo di anticostituzionalità sulla norma considerato che per paradosso proprio lo stesso Governo Pd/Cinque Stelle aveva impugnato la norma provinciale (votata anche dalla Lega) in tutto e per tutto uguale a quella inserita poi alla Camera. Ossia la norma dichiarata da Pd e Cinque Stelle anticostituzionale in Provincia è stata poi fatta propria in Parlamento. Del caso sarà utile si possa occupare a questo punto la Consulta.

Alessandro Urzì
Consigliere regionale e provinciale di Fratelli d’Italia

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