Una ondata di indignazione ha travolto l’autore di un post sessista rivolto nel giorno della festa della donna contro l’immagine di Giorgia Meloni associata all’idea di “teste di minchia” evocata con sadico piacere da Sergio Camin.
Il personaggio, sedicente intellettuale della sinistra chic regionale è uno di quelli che con gli incarichi pubblici ha campato per anni e che oggi dispensa pillole di odio verso le donne che lui non ritiene meritevoli di festeggiare la festa della donna.
Non potevamo tacere esprimendo la nostra totale solidarietà alla Presidente di Fratelli d’Italia e il nostro sdegno.
In una situazione normale questa brutalità sarebbe stata oggetto di una ondata di indignazione generale. Non abbiamo grandi riscontri di vesti stracciate dalle femministe del PD e delle sinistre camuffate, esperte nell’indignazione a singhiozzo.
C’è chi ha provato a definire il Camin un istrionico. Troppo comodo: non parliamo di ironia e velatura sarcastica come giustificazione per dire e fare tutto quello che fa comodo, ovviamente solo se si è di sinistra: qui si tratta di volgarità pura e misoginia verso donne che si sono fatte da sole.
Inutile fare campagne e riempirsi la bocca di indignazione contro gli haters se poi li tolleriamo proprio il giorno della donna perché la donna verbalmente abusata si chiama Giorgia Meloni.
Siamo vicini alla nostra Presidente, si sa difendere da sola, ma volevamo farle sentire la nostra vicinanza.
Alessandro Urzì
Fratelli d’Italia