«Volontariamente, come aveva fatto altre volte, assumeva il comando di una forte pattuglia ardita, alla quale era stato affidato il compimento di una rischiosa impresa. Affrontato da forze superiori, con grande ardimento le assaltava a bombe a mano, facendo prigioniero un ufficiale. Accerchiato, disponeva con calma e superba decisione gli uomini alla resistenza. Rimasto privo di munizioni, si lanciava alla testa dei pochi superstiti, alla baionetta, per svincolarsi. Mentre in piedi lanciava l’ultima bomba a mano ed incitava gli arditi col suo eroico esempio, al grido di: «Avanti Bolzano! Viva l’Italia», veniva mortalmente ferito. Magnifico esempio di dedizione al dovere, di altissimo valore e di amor di Patria.

Punta Nord – Mali Scindeli (Fronte greco), 14 marzo 1941.

Consegna di Mussolini alla scuola di dottrina e mistica per la rivoluzione continua:


“Ogni rivoluzione ha tre momenti: si comincia con la mistica, si continua con la politica, si finisce con l’amministrazione. Quando una rivoluzione diventa amministrazione si può dire che è terminata, liquidata. Potrei dimostrarvi che tutte le rivoluzioni sono passate attraverso questo ciclo: noi che conosciamo la storia dobbiamo impedire che la politica scivoli nell’amministrazione. Alle origini di ogni rivoluzione c’è la mistica: se la politica è il contingente, la mistica è l’immanente, essa rappresenta i valori eterni, essenziali, primordiali.
Nella politica si è trascinati anche da motivi empirici. Il contingente ci tiene certe volte avvinti, ma la mistica spazia su verità eterne. Occorre che vi sia chi vigili con intransigenza alla luce di queste verità, chi suoni il campanello d’allarme, chi impedisca alla politica di dimenticare i valori superiori dello spirito. Questo deve essere riservato a pochi: non può essere esteso a tutti. Perciò ho concesso che vi fossero decine di scuole di preparazione politica, ma ho voluto una sola Scuola di Mistica.”

Fondatore e Direttore della Scuola di Mistica Fascista
Niccolò Giani
20/VI/1909 – 14/III/1941

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