“La Vedetta d’Italia” nasce per rafforzare realmente quella tanto decantata “libertà di stampa” in questi giorni professata con vigore dalle sinistre e dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita nelle ultime ore in Alto Adige all’imperante gruppo editoriale “Athesia” in occasione dei loro 130 anni.
“La Vedetta d’Italia” offre ai suoi lettori la libertà di spunti diversi e diverse vedute, diverse storie e diversi pensieri. Offre un’alternativa non conforme al pensiero unico e una continua ricerca di ciò che è giusto. Delineando ciò che è bianco e ciò che è nero senza sfumature buoniste o mezze verità di comodo.
“La Vedetta d’Italia” è orfana dei grandi media così come anche dei vecchi bollettini che fecero il bel tempo andato, oggi impolverati e imprigionati tra burocrazie e litigi politichesi di una “Vetta d’Italia” tradita dai suoi stessi detentori che il suo inchiostro sfruttarono per meri fini elettorali.
“La Vedetta d’Italia” intende promuovere cultura e storia, sport e arte, politica e cronache di un tempo in continuo mutamento la cui frenesia ostacola il ragionamento deciso e la risposta ferma.
“La Vedetta d’Italia” vi racconterà storie nuove e vecchie pagine strappate dai libri ufficiali. Vi mostrerà i sobborghi urbani e vi chiamerà alla guerra in tempo di pace, ricordando il sangue di eroi le cui voci ancora riecheggiano su questo suolo.
“La Vedetta d’Italia” rinasce, a cent’anni, dall’irredente madre Fiume e riconsegna la gloriosa bandiera dei tre colori laddove i venti mediterranei di est, di sud e di ovest si inerpicano uniti a difesa del confine.
“La Vedetta d’Italia” è la spina nel fianco di chi tenta da anni, in ogni modo, di tappare la bocca a coloro i quali ancora cantano liberi i moti di un risorgimento popolare che dovrà compiersi con la forza dell’azione consapevole.
Sulla Vetta d’Italia nasce e rinasce la Vedetta d’Italia.
Andrea Bonazza