Bolzano, 14 dicembre – Singolare siparietto questo pomeriggio alla sede ANPI di via Torino, dove l’associazione dei partigiani ha organizzato una conferenza per la presentazione del libro “CasaPound Italia, fascisti del Terzo Millennio” alla presenza dell’autore Elia Rosati, storico di sinistra dell’ambiente intellettualoide milanese.

Fino a qui nulla di strano, conosciamo bene l’ossessione che l’Anpi ha per CasaPound e la galassia delle destre, ma l’evento inizia a diventare però divertente quando, vedendo la faccia sbigottita dell’ex consigliere comunale della sinistra, Guido Margheri, la decina di persone presenti nella sede antifascista si girano e vedono entrare tre esponenti delle tartarughe frecciate che, con nonchalance, si mettono comodi e ascoltano la conferenza tra i presenti imbarazzati.

Alla fine della relazione dello storico Rosati, l’associazione antifascista lascia spazio alle domande e, come in sala temevano fin dall’inizio, si vede levarsi tra le sedie il braccio destro del coordinatore regionale di CasaPound, Andrea Bonazza, in compagnia dei fratelli Trigolo, anch’essi consiglieri. Presa democraticamente la parola, Bonazza si complimenta innanzitutto per l’accurata ricerca fatta dall’autore su siti e libri del movimento, ribadendo che “come ben potete vedere non abbiamo nulla da nascondere”, però inizia poi subito a correggere le varie inesattezze dette nel corso della conferenza.

“Ho sentito parlare di una sorta di razzismo diverso, studiato, non becero e all’avanguardia coi tempi – ha detto il consigliere di Cpi – molto discutibile, ma dovete dire però che CasaPound è forse l’unico movimento politico che compie ogni anno decine di missioni solidali all’estero anche in paesi dell’Africa o dell’Asia, sottolineando l’importanza di aiutare i popoli a casa loro per preservarne le identità. E non mi sembra certo razzismo questo”. L’autore del libro non ha potuto fare altro che dare ragione al militante che si è addirittura sentito dire un timido “bravi ragazzi” da un anziano seduto poco davanti.

La seconda domanda del responsabile politico delle tartarughe, che anche questa volta non era una domanda, è stata invece sui fatti di violenza collegati a Cpi dai relatori dell’ANPI: “Se dovete raccontare fatti di cronaca, così come quelli storici, fatelo fino in fondo perché dovete avere l’onestà di ammettere che ogni rissa riguardante i militanti di CasaPound è avvenuta sempre davanti alle nostre sedi o in prossimità dei nostri banchetti puntualmente presi di mira; si perchè a differenza di chi porge l’altra guancia per facili rimborsi economici, noi abbiamo il dovere di difendere le nostre sezioni, il nostro diritto di fare politica, così come anche i nostri camerati più piccoli o anziani e le nostre ragazze – conclude Bonazza – e ricordo molto bene quando anni fa, in uno dei tanti attentati esplosivi o incendiari alle nostre sedi, rischiò la vita una nostra giovane militante incinta”.

La serata si conclude con altri scambi di battute tra l’autore e il consigliere di Cpi, fin quando il presidente Anpi Margheri finalmente interviene ma unicamente per chiudere l’evento e ringraziare tutti, o quasi, della partecipazione.

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4 Commenti

  1. Andrea Bonazza ha fatto benissimo ad andare per testimoniare e spiegare. Non sarebbe male se qualche rappresentante dello Stato facesse presente che a norma dell’art.167 del Codice penale militare di guerra essere partigiani è un reato. Assurdo che lo Stato, quindi, sovvenzioni con soldi pubblici associazioni come l’ANPI che si rifa’ al movimento partigiano. Nel dopoguerra i partigiani non furono puniti dalla legge perché amnistiati dall’amnistia Togliatti e le amnistie, appunto, perdonano i reati: i reati!

    • É proprio a causa della grande ignoranza, culturale, storica e sociale, che seguitano e seguiteranno a metter radici queste “associazioni per delinquere legalizzate” come Anpi e similari, a cui piace travisare fatti a seconda dell’ informazione che in quel momento intendono far passare….

  2. Mitico Bonazza nn poteva avere idea nigliore. Spesso si parla dell altro in sua assenza e senza conoscerlo …. Bonazza ha dimostrato che bisogna avere sempre il coraggio di metterci la faccia …. e lui lo ha fatto …. eroico

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