Mosul, 25 dicembre – In questo Natale 2018 scriviamo questo piccolo contributo per i nostri soldati impegnati in missione all’estero, lontani dalle proprie case ma proteggendo le stesse dalla minaccia del terrorismo e per la salvaguardia della Pace nei Paesi mediorientali.

Sul fronte iracheno, nel nord del Kurdistan, le attività dei nostri alpini del 2°Reggimento Trasmissioni, partiti dalla caserma Vittorio Veneto di Bolzano ai primi di settembre, sono puramente logistiche e di supporto. Nello specifico, i nostri militari forniscono le comunicazioni a tutto il contingente militare Italiano. E’ un lavoro molto importante e delicato perché da loro possono dipendere molte delle attività in Iraq. Basti pensare ai Trainer che si muovono per il territorio curdo supportati dalle nostre radio, oppure agli elicotteri dei vari eserciti impegnati nelle operazioni che non potrebbero volare senza i sistemi di comunicazione forniti dagli italiani. Ma non finisce qui… dal reggimento bolzanino dipende anche il morale delle truppe, senza i collegamenti del 2° infatti, le comunicazioni con la madrepatria e i contatti con i propri cari sarebbero molto più difficili e, in questi giorni di festività natalizie, il lavoro dei ragazzi del “Trasmissioni” è giustamente ancora più apprezzato.


La popolazione al nord del Kurdistan, nella zona tra Erbil, Mosul e Atrosh, rispetta i soldati italiani ed è loro amica perché riconosce la stabilità sociale che i militari fanno rispettare insieme alle altre nazioni della coalizione. Inoltre, tutte le nozioni che le forze armate forniscono, permettono agli autoctoni di formare l’ossatura per un esercito locale e forze dell’ordine più all’avanguardia, facendo estrema attenzione a non snaturare le loro tradizioni. È proprio questa una delle cose che contraddistingue il contingente italiano: I soldati italiani rispettano la popolazione e i curdi apprezzano questa sensibilità nei confronti della nazione che ospita gli alpini. Non ci si può però illudere che la situazione rimanga sempre tranquilla; l’Isis è sempre presente e i militari con lo scudetto tricolore non possono mollare la lotta contro queste forze, nemiche della pace, che vogliono creare terrore.

“Questa è una nazione giovane – ci racconta un alpino – ma ha una storia e una potenzialità tale da diventare una nazione moderna e democratica. Per ottenere questo però non deve essere abbandonata a sé stessa. Dobbiamo continuare a proteggere il territorio fino a che non saranno pronti a difendersi da soli”.

Tutto questo porta spesso i soldati a pensare alla propria Patria. Sono fieri di essere Italiani e di essere una unità così coesa. Si conoscono da anni e insieme hanno condiviso momenti belli e momenti tragici. Questo fa sì che, pur essendo lontani dalle rispettive famiglie, si sentono ancora più uniti, in una grande famiglia forte degli ideali di fratellanza e amor patrio propri del corpo degli alpini.

Gli alpini italiani del 2°Reggimento Trasmissioni, dall’Iraq, vegliano sulla nostra tranquillità e augurano un buon Natale a Bolzano e agli italiani. Noi della redazione de La Vedetta d’Italia, non possiamo fare altro che ringraziarli per il loro importantissimo operato a difesa della pace, laddove il terrorismo si fronteggia con le armi in pugno e la penna nera fissata su un elmetto.

Buon Natale ragazzi del 2°

Andrea Bonazza

 

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1 Commento

  1. Condivido in pieno questo articolo, semplice ma lucido che mette in mostra le qualità dei nostri ragazzi, apprezzati ovunque ove si erge il tricolore! Buone Feste ragazzi e ….tegne’ su la penna!

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