Riva del Garda, 10 gennaio – L’anno appena concluso ci ha lasciato in dote dei dati a dir poco terrificanti sul gioco d’azzardo, nella provincia di Trento troviamo al primo posto Riva del Garda(501esima a livello nazionale) e al terzo Arco, come record di giocate pro capite.

Le risposte da parte della politica dell’Alto Garda e Ledro sono state come sempre insufficienti, puntando semplicemente il dito verso le liberalizzazioni, cosa abbastanza ovvia, o tavoli per avviare delle iniziative educative.

Come sempre, se non si parla di migranti, i comuni della “Busa”, danno colpe a terzi e dicono che non si possa fare nulla, ma come ben sappiamo in alcune città italiane l’uso delle slot machine è stato ridotto ad un massimo di 8 ore giornaliere, ossia ogni luogo può lavorare con esse massimo 8 ore al giorno.

Sicuramente questa non può essere la soluzione definitiva, ma un bel passo in avanti per ridurre questi dati allarmati, se poi aggiungiamo che a Riva e ad Arco le giunte comunali hanno contribuito alla distruzione della vita mondana, che fino a 10 anni fa vedeva Riva del Garda tra le più attive della zona lago, magari il problema, “ripristinando il divertimento”, soprattutto per i più giovani, che spesso vediamo colpiti da questo problema, ecco, che il tutto si potrebbe migliorare.

Matteo Negri

Articolo precedenteChiusura frontiere: Marcello Veneziani contro i “No Border”
Articolo successivoA Mori il centrosinistra si oppone al decreto sicurezza – CasaPound: basta pensare all’accoglienza

Lascia un commento

Per favore inserisci un commento
Per favore, inserisci qui il tuo nome