Bolzano, 20 febbraio – Dopo l’articolo sull’Alto Adige di sabato 16 gennaio circa le disastrose condizioni del trasporto pubblico delle linee extraurbane 110 e 111, non mi meraviglio del problema anzi rimango semplicemente esterefatto che i sindacati Cgil Cisl e Uil se ne accorgano solo oggi, dove sono stati fino adesso? Che il trasporto pubblico locale su gomma sia un disastro completo su tutti i fronti è un dato di fatto, certificato pure dall’amministrazione provinciale stessa. Basta leggere la pubblicazione n.55 del 09/2018 dell’Astat per rendersi conto della situazione; oppure se uno fa regolarmente il pendolare non ha bisogno di statistiche varie dato che il disagio lo vive giornalmente sulle proprie spalle. Poi con lo spostamento della stazione delle autocorriere in via Renon la situazione è ulteriormente peggiorata. Ma cosa significa disservizi per gli utenti? Perché qui non si vuole parlare in astratto e nemmeno paragonare la situazione altoatesina con quella di un paese del terzo mondo, non è nostra abitudine fare i demagoghi ma esplicitare con fatti concreti la situazione reale.
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Gli autobus sono tutti costantemente in ritardo rispetto agli orari programmati e diffusi. Questo significa problemi con le coincidenze soprattutto con quelle ferroviarie.
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Nelle ore di punta, ma anche quando piove e durante le stagioni turistiche tutti gli autobus sono pieni e molti utenti sono costretti a rimanere a terra.
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Sistema di tariffazione chilometrica presenta problemi nella definizione delle tratte, per cui gli utenti sono costantemente obbligati a controllare in internet se le tratte pagate corrispondono effettivamente alle tratte percorse.
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Assenza completa di informazioni circa l’effettiva corsa presso le singole fermate, ciò significa che se salta una corsa, nessuno sa dire cosa succede, e per le tratte extraurbane può significare anche aspettare un ora al freddo sotto zero senza che nessuno fornisca un informazione.
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Fermate degli autobus extraurbani senza pensiline e senza coperture e spesso anche senza orari.
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Servizio di linea che più o meno per gli autobus extraurbani finisce verso le 20:00, dopo niente servizio pubblico.
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Riguardo ai mezzi stessi e agli autisti, dico che ognuno si è già fatto una propria idea.
Questi sono solo alcuni dei problemi conosciuti e riconosciuti da tutti, ma fino adesso non si è mosso un dito per risolverli e la situazione è iniziata a peggiorare indubbiamente dal 2015, guarda caso in concomitanza con la prima giunta Kompatscher. Semplice casualità o altro decidetelo voi, noi abbiamo semplicemente riportato fatti. Ci sono anche note positive e di certo non siamo noi a negarlo. L’immane investimento per l’elettrificazione della ferrovia della val Venosta è un fatto positivo, che porterà sicuramente un miglioramento alla cadenzatura ferroviaria in tutta la provincia. Però bisogna aggiungere che il progetto risale all’ultima legislatura dell’assessore Michele Di Puppo, ultima volta che l’assessorato ai trasporti veniva gestito da un assessore di lingua italiana. Bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare. Insomma ci ritroviamo con la coperta corta e questi sono i risultati; ma se la coperta è corta, è per volontà politica, ricordatevelo ogni volta che andate a votare.
G.L. Cerere