Conferenze revisioniste sulle FOIBE finanziate dal Comune di Bolzano per accontentare l’ANPI
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Bolzano, 12 febbraio – Violenta rissa verbale ieri in aula consiliare a Bolzano tra il consigliere di CasaPound Andrea Bonazza e la giunta Caramaschi, dopo che parte della sinistra ha deriso l’ex sindaco di centrodestra, Giovanni Ivan Benussi, mentre commosso raccontava la tragedia delle foibe e dell’esodo dei suoi famigliari.
“Dopo aver assistito alle risate di sinistra e Verdi mentre il consigliere Benussi raccontava commosso della tragedia delle foibe che colpì anche la sua famiglia costretta all’esilio dall’Istria – dichiara Bonazza – non sono riuscito a trattenere la rabbia verso chi continua a predicare ‘pace e amore’ insultando la memoria di migliaia di ‘scomodi’ italiani massacrati sul confine orientale dai partigiani comunisti di Tito”.
“La tragedia delle foibe – continua il consigliere di Cpi – dovrebbe unire politica e società civile anziché dividere ma, ancora una volta, il Comune di Bolzano si è reso complice e finanziatore di eventi revisionisti e negazionisti guidati da ANPI e Centro per la Pace. Già a dicembre avevo lanciato un duro ammonimento alla giunta comunale sul programma 2020 del Centro per la Pace che avrebbe finanziato e portato a Bolzano Carola Rackete, tutt’ora sotto processo contro lo Stato italiano per aver speronato una motovedetta delle Forze dell’Ordine con una nave Ong, e per l’organizzazione di una conferenza dal sapore revisionista sulle foibe al Centro Trevi”.
“Una conferenza revisionista – conclude Andrea Bonazza – in cui si mettono in dubbio responsabilità e numeri delle vittime è stato il risultato di anni di lotte in commissione cultura in cui ho insistito per celebrare degnamente la Giornata del Ricordo del 10 febbraio. Così come una nostra mozione, deliberata e mai attuata, nella quale richiedevamo l’intitolazione di una via o una piazza ai martiri delle foibe. Oggi, a fine legislatura, nulla è stato fatto se non far entrare i nuovi partigiani dell’ANPI nell’organizzazione degli eventi che vedono le loro bandiere sporche di quel sangue italiano che dopo 70 anni ancora non trova pace né giustizia” conclude la nota.