Bolzano, 29 giugno – Una battaglia vinta dopo lunghissimo tempo quella di Maurizio Puglisi Ghizzi combattuta in nome della moglie Alessandra, in stato di coma vigile al Centro Lungodegenti Firmian in seguito a un aneurisma celebrale, e alla testa di decine di famiglie nella stessa situazione economico-sanitaria.

La “paradisiaca” Provincia Autonoma di Bolzano infatti, fino ad oggi estorceva a famiglie e pazienti lungodegenti, con patologie di coma, coma vigile ed Alzhaimer al 100%, obbligati al ricovero in strutture specializzate, la famigerata “quota alberghiera” – ovvero tariffe – che arrivano fino a 1.600,00 euro mensili per la degenza nelle strutture. Questo avveniva in spregio alla legge nazionale e alle numerose sentenze di ogni grado, perchè la Provincia aveva equiparato questi pazienti agli anziani in casa di riposo.

Un anno di battaglie durissime rimbalzato da un ufficio all’altro, liquidato nella massima indelicatezza e incompetenza dall’assessore al sociale Deeg. Costretto ad azioni di presidio sotto gli uffici della sanità altoatesina, articoli di giornale e servizi televisivi, aiutato dalla comunità militante di CasaPound Bolzano e, per tutta la parte legale ed amministrativa, dallo Studio Legale Eritale Fava.
Finalmente però, pochi giorni fa è arrivata la delibera di Giunta Provinciale n 408/2020 che riconosce il diritto sacrosanto delle persone gravemente ammalate nelle strutture di lungodegenza alla assistenza sanitaria gratuita come sancito dalla Legge nazionale e dalla Costituzione.

Uscito vittorioso da questa lotta, oggi, il consigliere comunale di Cpi sta costituendo una associazione per riunire i parenti di tutte queste persone che versano in stato di coma per avere un peso maggiore nella commissione clinica e nella richiesta dei risarcimenti.
Una vittoria sofferta quella di Maurizio Puglisi Ghizzi ed ottenuta con la tenacia e la serietà che, anche in altre sedi, contraddistingue una determinazione politica volta allo studio delle leggi e dei diritti, al fare e al non arrendersi davanti alle difficoltà e alle prepotenze di un sistema che tratta i cittadini come sudditi.

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