Bolzano, 20 novembre – Se Bolzano risulta essere la prima provincia italiana per qualità ma anche per il costo più caro della vita che condanna diverse famiglie, lo stesso non si può dire per il consumo di psicofarmaci e antidepressivi che vedono l’Alto Adige conquistare un tristissimo secondo posto con patologie a volte cliniche ma a volte dettate da sindromi ipocondriache. Spaventano a tal proposito i fatti di cronaca legati alla depressione, con un numero di suicidi provinciale sempre altissimo che vede purtroppo anche un giovanissimo suicida di 9 anni.

Ciò che deve preoccupare maggiormente gli altoatesini però, è un preoccupante terzo posto per quanto riguarda le violenze sessuali. Sono infatti centinaia le denunce sporte in questura per molestie, violenze, stupri, matrimoni forzati e orribili casi di pedopornografia o addirittura pedofilia, come quello del noto maestro di scuola elementare politicamente attivo a sinistra e attualmente ancora sotto processo. Se il maggior numero dei casi avvengono tra le mura domestiche, sia di cittadini che di stranieri, è anche vero che sono notevolmente aumentati quelli commessi in luoghi pubblici con un forte incremento di violenze commesse da immigrati.

Indagando meglio poi si può scoprire che, per ciò che concerne la criminalità, su 107 province italiane, Bolzano è al 68° posto nella classifica dei reati, ma parliamo sempre di quelli denunciati, perchè secondo altre statistiche molti bolzanini avrebbero perso fiducia nelle istituzioni così come nelle Forze dell’Ordine sopratutto per reati come furti, vandalismi etc.

Ecco quindi che se per parte della stampa, degli intellettualoidi radical chic o della sinistra in generale, la “percezione” dei bolzanini è diversa da quella reale dei fatti di cronaca, i numeri e le statistiche del Ministero dell’Interno, del Sole 24 Ore e del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dicono invece tutt’altro, dando ragione a chi con degrado e criminalità si scontra quotidianamente e non a chi, sdraiato sul proprio divano di velluto, sbadiglia e cambia canale.

Andrea Bonazza

Lascia un commento

Per favore inserisci un commento
Per favore, inserisci qui il tuo nome