Bolzano, 31 dicembre – E’ l’ora dei consuntivi di fine anno. La scuola ha il compito di formare le coscienze delle generazioni, ma cosa ha fatto effettivamente? Scuola significa studenti e professori, professori e studenti e non studenti versus professori e viceversa. È una comunità che ha bisogno di ascoltarsi e di crescere assieme nel rispetto delle diverse esperienze di vita. Quanti studenti hanno veramente voglia di criticare il sistema mettendosi in gioco invece che di continuare a dire che non serve la matematica, la fisica, l’italiano, la storia, il tedesco e quanti insegnanti continuano a dire che gli studenti sono nulla facenti, non studiano, sono tutti acefali?
Ecco, questo, ancora una volta, non è stato fatto; un vero ascolto reciproco! Nelle assemblee d’istituto si preferisce parlare del festival studentesco o del perchè quel docente si è permesso di interrogare senza avvertire prima; chiedete a viso aperto la presenza dei docenti e parliamo di come migliorare tutto. Da molto tempo chiedo il libro di testo digitale ma, ancora una volta, si preferisce obbligare le famiglie ad investire 500€ nell’acquisto di libri che poi spesso e volentieri rimangono intonsi.
Riforma maturità
L’eterna incompiuta: l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro che adesso ha preso un altro nome (italiani oltre che popolo di navigatori e poeti, popolo di sinonimi) è stata, giustamente ridimensionata. Non sarà più al centro della maturità e le tesine potranno vertere su quello che il ragazzo vorrà approfondire.
Sono aumentati i crediti, così da far sì che la maturità diventi alla fine un momento di saluti che di vero viatico per la vita reale e non più simulata.
Reclutamento insegnanti
La precarietà continuerà esattamente come prima, con la creazione di concorsi su concorsi per disincentivare le nuove leve a portare il giusto vento di novità indispensabile in un mondo di giovani.
Stipendi
Ancora una volta tutto immutato, si vuole che la scuola prepari su tutto e che tratti tutte le contraddittorietà della società dando a tutti sempre lo stesso sia che si faccia o che non si faccia, non ci sono insegnati bravi o inefficienti, ma tutti uguali. La meritocrazia, questa sconosciuta.
Bilinguismo
Nota dolente: ancora tutto uguale, la maturità verifica le competenze esattamente come se fosse un esame di certificazione linguistica ma non emette alcun certificato.
Ich will patentino, motto che solo i ragazzi del Blocco Studentesco hanno l’ardire ad urlare ma che tutti gli altri non riescono ad imparare e preferiscono, con una belante nenia, affermare l’inutilità dello studio del tedesco. Noi crediamo nella Conoscenza come strumento di identità Nazionale.
Francesco Bragadin