Rovereto, 14 gennaio – Sembrerebbe ormai destinato all’abbandono e al crollo l’imponente Sacrario militare di Castel Dante a Rovereto, che raccoglie le spoglie di 20.279 caduti italiani ed austroungarici. L’11 gennaio scorso il Sacrario ha chiuso per restauri ma la data della riapertura rimarrà un mistero. Data l’impossibilità del Ministero della Difesa di finanziare la ristrutturazione dell’opera, a farsi carico dei lavori sarà la Provincia Autonoma di Trento.
A febbraio 2018 i responsabili regionali di CasaPound Andrea Bonazza, Filippo Castaldini e Matteo Negri, nel corso di un sopralluogo alla presenza del segretario nazionale del movimento Simone Di Stefano, sollevarono mediaticamente la questione appellandosi all’ex ministro Pinotti, al governatore trentino uscente, Ugo Rossi, e a “Onorcaduti”, associazione nazionale che gestisce monumenti e cimiteri di guerra per conto delle istituzioni. Ad eccezione di questi ultimi non vi furono mai risposte del ministro e dell’ex presidente della provincia.
Poco dopo, a primavera 2018, il sodalizio “15-18 italiani in trincea” rese pubbliche le foto delle vergognose condizioni in cui versava l’ossario roveretano, con parte dei controsoffitti dei corridoi crollati a terra, infiltrazioni d’acqua, muffa e pericolose spaccature tra le lastre della struttura. Il gruppo di volontari pubblicò una dettagliata relazione sulle condizioni del Sacrario, richiedendo un rapido intervento in vista sia dell’adunata nazionale degli alpini a Trento, svoltasi a maggio, sia soprattutto delle celebrazioni per il centenario della Vittoria italiana nella Grande Guerra.
Oggi, a distanza di quasi un anno, lo stato di degrado del monumento ai caduti è gravissimo, con intere parti dei corridoi tombali laterali interdette a pubblico e parenti per pericolo di ulteriori crolli, calcinacci e detriti abbandonati in mezzo ad atri e passaggi senza che nessuno si preoccupi di rimuoverli e infiltrazioni d’acqua sempre piu consistenti che fanno temere crolli strutturali significativi tanto da minare la stabilità dell’intera opera architettonica.
“Non si può tergiversare oltre – interviene oggi il coordinatore regionale di Cpi Andrea Bonazza – adesso che a governare la Provincia c’è la Lega di Fugatti si risolva subito questo problema. Lo dobbiamo ai nostri Caduti, alla storia del nostro territorio e alla crescita delle nuove generazioni”. Il partito delle tartarughe frecciate offre inoltre la propria disponibilità gratuita per la ristrutturazione e i lavori di riqualificazione del Sacrario.
Picchio Romano