I dipendenti pubblici scendono in strada a Bolzano

Bolzano, 16 aprile – Sono passati un po di giorni dalla manifestazione dei dipendenti pubblici provinciali facenti capo al contratto collettivo intercompartimentale, per cui adesso ragioniamo a mente fredda e non su l’onda dell’entusiasmo di una o dell’altra parte. Chi ha ragione, se di ragione si può parlare? I dipendenti pubblici o il presidente della Giunta Provinciale SVP-Lega?

Partiamo con la parte manifestante. Cosa chiedono? Più soldi. Più soldi, ma in cambio di cosa?

Cosa dice il presidente della Giunta Arno Kompatscher. La coperta è corta e dovete essere contenti di quello che percepite. In sintesi si parla esclusivamente di soldi, quindi a mio parere sbagliano tutti e due. O meglio non sbagliano se le si vede in un ottica privatistica, cosa che la pubblica amministrazione non è, ma in questi tempi dove lo spirito capitalistico ha corroborato tutti gli ambiti, allora anche in queste pseudo trattative sindacali si gioca esclusivamente su un rapporto tra mercanti in fiera.

Facciamo due passi indietro per capire in quale quadro istituzionale di dovrebbe contemplare tale trattativa. La pubblica amministrazione discendente dalla tripartizione dei poteri della Costituzione Italiana, aveva o meglio dovrebbe ancora avere, quel compito di bilanciare l’equilibrio tra il popolo e il sistema politico. I dipendenti pubblici dovrebbero essere degli indefessi difensori delle norme e delle leggi, soprattutto i dirigenti, anche magari andando contro al politico di turno che vorrebbe magari fare delle “eccezioni”. Difatti una volta la costituzione prevedeva il giuramento solenne “Sub Lege Libertas” dei dipendenti pubblici sulla costituzione, poi abolito durante gli anni 70. Insomma il ruolo del dipendente pubblico non è solo quello di far funzionare bene la macchina amministrativa, ma tutelarne anche l’esercizio obiettivo ed imparziale. Purtroppo adesso non è più cosi, a causa di una sempre più scriteriata aleatorietà nello scrivere le leggi, di una commistione tra politica e amministrazione e in una debacle ormai trentennale dei principali sindacati nazionali CGIL-CISL-UIL e di quelli provinciali AGO – GS – ASGB. Si deve intervenire al momento giusto per delle rivendicazioni lavorative giuste e non esclusivamente di semplici rivendicazioni salariali, fare passare questo messaggio e controproducente per i dipendenti pubblici, ma molto elettoralmente rilevante per il politico. Facciamo due esempi per capire cosa si intende per trattative sindacali, giuste. Nel 2012 quando la provincia introdusse l’IMU, nella legge provinciale saltò fuori la figura del Funzionario Responsabile. Chi è? Cosa dovrebbe fare? Quali responsabilità ha? Mi sembra del tutto evidente che sia una materia di trattativa sindacale, dato che nella pubblica amministrazione, profili professionale, mansioni lavorative e criteri di accesso sono definiti per legge. Invece nulla, nessun sindacato ha sollevato una questione di legittimità davanti ad un giudice, ma se non bastasse non ha nemmeno espresso un parere o un giudizio. Allora io mi domando, dove erano allora i sindacati quando il consiglio provinciale nella prima giunta Kompatscher deliberava tale legge. Ricordandoci anche che nelle diverse commissioni legislative provinciali erano presenti gli alleati di giunta di adesso, cioè la Lega, altro che sgambetti. Un secondo esempio e poi chiudo con gli esempi. Dove erano i sindacati quando sempre la prima giunta Kompatscher decise di introdurre la tassa di soggiorno, caricando così di lavoro aggiuntivo tutti i comuni senza però mai prevedere una rideterminazione delle piante organiche. Allora tutti questi sindacati che adesso si gongolano del buon esito della manifestazione non è per merito loro, ma per loro demerito. Questo lo si capiva guardando la manifestazione, fatta di singoli cartelli di cartone, come se dietro non esistesse una regia sindacale unitaria. I manifestanti erano delle semplici individualità che per un motivo o l’altro si sono ritrovate in piazza per chiedere esclusivamente soldi sotto le bandiere dei soliti sindacati alla ricerca perenne di distacchi retribuiti e permessi lavorativi. Questo è stato. Nel contempo i politici provinciali con l’eterna scusante della autonomia si possono permettere di fare cose che in altre regioni sarebbero difficili da realizzare. Ricordiamo che è sempre la giunta Kompatscher che ha aumentato il numero degli addetti al suo ufficio stampa, lasciando pressoché invariato il numero degli infermieri a livello provinciale. È troppo pericoloso ed elettoralmente controproducente fare dei programmi di investimento sulle persone invece che sulla tecnologia. Bisogna fare in modo che il dipendente pubblico sia sempre più ricattabile dalla politica e visto in modo spregiativo dalla opinione pubblica per poterlo maneggiare al meglio.

Insomma i perdenti e i vincitori non esistono in questo caso e la ragione se la possono tenere entrambe. Chi ci rimetterà saranno semplicemente ancora una volta i cittadini perché dopo lunghe ore di file d’attesa riceveranno dalla pubblica amministrazione sempre più servizi scadenti da personale incazzato, sottopagato, sottorganico, deprofessionalizzato, e a quel punto il politico genio di turno dirà che è meglio privatizzare. Mestamente mi viene da dire che è solo una commedia delle parti dove ognuno espleta un ruolo senza capirne la regia che sta dietro. Dimenticavo… io non ho una costituzione su cui giurare, io ho una NAZIONE da amare.

G.L. Cerere

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