Bolzano, 28 maggio  – Il consiglio comunale di Bolzano ha approvato una mozione con l’obiettivo di contrastare l’espandersi della rete 5G che si appresta ad arrivare anche in Alto Adige.

Tra gli interventi politici contro la nuova tecnologia, ha fatto il giro del web quello del consigliere di CasaPound Andrea Bonazza: “Oggi è in gioco anche e soprattutto quella sovranità e sicurezza nazionale che dovrebbe essere inviolabilie dal concetto divino di Patria fino alle leggi che tutelano la Costituzione italiana”.

Lontano da complottisti e fanatici delle tecnologie più avanzate, Bonazza ha affrontato un ragionamento che negli ultimi mesi ai più è sfuggito o è stato volutamente tenuto nascosto… “Non possiamo e non dobbiamo appaltare lo spazio delle reti nazionali ad aziende straniere in quanto i ripetitori che abbiamo oggi sono stati già costruiti e appaltati dalla Leonardo (azienda di Stato parte di Finmeccanica). Ciò che sta facendo invece lo Stato italiano in questi ultimi mesi – continua il consigliere – è svendere le nostre preziosissime reti nazionali ad aziende straniere che, con un colpo di mano, potrebbero un domani prendere il controllo delle nostre informazioni in ogni settore e, in una nazione sovrana, non dovrebbe essere tollerata nessuna azienda straniera che lavora nel delicato campo delle trasmissioni”.

Il consigliere di CasaPound spiega poi che, mentre prima le aziende multinazionali pagavano un “affitto” per l’uso dei ripetitori italiani, oggi invece, con l’espandersi della rete 5G, questi colossi mondiali della telefonia starebbero cercando di occupare l’intera rete nazionale per trarne profitto e monopolio per non pagare miliardi di euro allo Stato e controllare le informazioni private, aziendali, politiche, commerciali etc.
“I ripetitori che abbiamo oggi nelle nostre città, a cui queste aziende sovranazionali cambierebbero solo amplificatore ed antenna, – spiega Bonazza – diverrebbero ad uso e consumo loro e, quindi, per utilizzare questi strumenti già pagati dagli italiani, lo Stato e i cittadini si troverebbero a ripagarli una seconda volta come nella miglior supercazzola degna di un film di Totò”.

Nella mozione dei Verdi approvata ieri si chiede: la sospensione dell’applicazione della tecnologia 5G nel Comune di Bolzano finché i rischi per la salute pubblica non verranno escusi, prendere tutte le precauzioni necessarie per proteggere la salute dei cittadini e della natura che li circonda, utilizzare tecnologie sicure per la salute pubblica, riservare luoghi il più possibile privi di radiazioni soprattutto se destinati a bambini, organizzare un convegno pubblico sul tema con gli esperti del settore e promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione per cittadini e formazione professionale per funzionari comunali.

In mezzo ad alcuni “non si può fare” e “ormai dobbiamo rassegnarci” dei consiglieri di maggioranza e opposizione, Andrea Bonazza in aula è riuscito anche a strappare molti sorrisi e convincere alcuni scettici ribadendo che: “sarò anche un inguaribile sognatore cresciuto leggendo Tolkien e Michael Ende, ma rimango convinto che nessuna battaglia sia perduta fino a quando si ha la volontà e la forza di combatterla. Come l’opposizione che qualche mese fa è riuscita a fermare il tram dell’assessore Lorenzini”.

La mozione è stata approvata con 26 voti favorevoli, 6 astenuti e 4 contrari.
Hanno votato a favore:
3 consiglieri di CasaPound, 1 di FdI, 4 5Stelle, 4 Verdi, 3 della Lega, 3 SVP, 2 di “Io sto con BZ” e 6 del PD.
Hanno votato contro: 3 di Forza Italia e 1 di Alto Adige nel Cuore.
Si sono astenuti: 4 SVP, Costa del Gruppo Misto e Della Ratta del PD.

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