Il viaggio europeo della speranza di Fra Giuseppi da Volturara Appula, novizio frate cercatore, è terminato. Il novello Fra Galdino, a conclusione del suo peregrinare, ha ritrovato all’interno della bisaccia presidenziale un pugno di mosche e una manciata di pive.
L’altolocato viandante aveva iniziato a calcare le strade d’Europa in vista del Consiglio europeo straordinario del 17 e 18 luglio – convocato per discutere il piano per la ripresa in risposta alla crisi Covid-19 e il nuovo bilancio a lungo termine della Ue – con lo scopo di cercare alleanze e piatire solidarietà. Il fine di Giuseppi era quello di convincere la Spagna e il Portogallo a sobbarcarsi il Mes, in modo da far inghiottire ai cinquestelle il boccone amaro del Meccanismo europeo di stabilità con la scusa che l’Italia non sarebbe stata la sola ad accollarselo; di perorare la candidatura dell’iberica Nadia Calviño alla guida dell’Eurogruppo (il centro di coordinamento che riunisce i Ministri delle finanze dell’eurozona per discutere di questioni legate all’euro); e, infine, di convincere il Primo ministro nederlandese Mark Rutte a mitigare la severa posizione dell’Aja nei confronti del Recovery Fund.
I risultati dell’”euroquestua” dell’”avvocato del popolo” sono sintetizzabili nella famosa battuta di Woody Allen (ricordata da Daniele Capezzone ne “La Verità” del 12 luglio”: «Li ho affrontati con un colpo di naso sul pugno un colpo di mento sulle ginocchia».
Per quanto riguarda il Mes, Lisbona non ne vuole nemmeno sentire parlare, mentre Madrid, per bocca del Primo ministro Pedro Sanchez, ha in pratica invitato l’Italia ad utilizzarlo da sola senza cercare di coinvolgere altri Paesi ed in particolare la Spagna che: «ha un accesso adeguato al credito, quindi per ora non vediamo la necessità di ricorrere al Mes», così come dichiarato precedentemente dallo stesso premier spagnolo al “Corriere della Sera”.
Dopo aver ricevuto questo metaforico montante in pieno mento, Giuseppi è stato colpito da un gancio sul naso rappresentato dalla trombatura della Calviño alla guida dell’Eurogruppo, sconfitta dal “frugale” ministro delle finanze irlandese Paschal Donohoe.
L’uno-due ricevuto da Rutte, che condiziona l’italico accesso al Recovery Fund, tra l’altro, a una durissima riforma delle pensioni, fa barcollare Conte, che così si avvia all’incontro con Merkel.
A questo punto alla teutonica Angela è bastato un soffio per stendere al tappeto il Presidente del consiglio italiano e fargli accettare, in pratica, il commissariamento del nostro Paese pur di farsi concedere il Recovery Fund.
Giuseppi, trasfiguratosi in un Giandomenico Fracchia in grande spolvero, ha poi ringraziato il cancelliere tedesco biascicando: «Mi sono sempre sentito aiutato dalla Germania. Ho sempre trovato in Angela grande sensibilità politica»
Il 17 luglio assisteremo alla conclusione del match.
Eriprando Della Torre Di Valsassina