La scuola italiana si genuflette di fronte alla intimidazione di mezzogiorno della Svp – Urzì: Vettorato, limite superato, chiarimento o dimissioni

La misura è colma e il limite superato: chiedo un formale atto d’orgoglio dell’assessore alla scuola in lingua italiana Giuliano Vettorato davanti alla intimidazione politica ricevuta pochi minuti fa dalla Svp attraverso un comunicato del capogruppo Gert Lanz. Non si è scomodato nemmeno il presidente Kompatscher, nemmeno l’Obmann Achammer, hanno affidato il compito di fustigare la scuola italiana al capogruppo Gert Lanz.
Ma invece di potere contare su una reazione da parte del vertice della scuola italiana, il vicepresidente della giunta Vettorato, pochi minuti dopo il perentorio invito alla scuola italiana di riallinearsi ad Achammer ed all’ordinanza Kompatscher esce sempre attraverso nota ufficiale un atto di totale sottomissione della scuola italiana (dalla Ripartizione) al diktat Svp. Con tanto di implicite scuse e giustificazioni non richieste
Sono allibito e indignato.
„Absolut inakzeptabel ist das Vorgehen der italienischen Schulen, die jetzt einen anderen Weg gehen (è assolutamente inaccettabile come si sta comportando la scuola in lingua italiana, che adesso sta indicando altre strade“, ha fatto sapere il capogruppo Svp Gert Lanz riferendosi alla nota con cui ieri di fronte all’evidente dibattito aperto nella scuola italiana sui tamponi, scuola a distanza e respingimenti degli alunni la Sovrintendenza (con l’assessore Vettorato silente) aveva annunciato la sospensione di ogni divieto di frequenza in presenza per tutti sino a quando non saranno partiti i test nasali.
Lesa maestà, la parola di Kompatscher messa in discussione.
Ed è partita l’intimidazione odierna: ma più mostruosa dell’atto di accusa di Lanz è stata la risposta a stretto giro di posta di Gullotta (Vettorato sempre assente): ci adeguiamo subito, quasi sembra di leggersi le scuse per avere semplicemente detto che saranno svolti degli accertamenti sulla praticabilità di quella strada.
Contrordine compagni!
Tanto che Gullotta (assente e silente ancora Vettorato) addirittura si spinge a dire che bisogna applicare “la normativa vigente” (altro che ripensamenti o verifiche) confondendo però l’ordinanza del Presidente della Provincia che è un semplice atto amministrativo per una legge. La legge a dire il vero esiste, è quella del primo aprile, del Governo, e che obbliga le scuole a fare partecipare tutti alle lezioni in presenza.
Ma qui Kompatscher dice che i carabinieri devono fare rispettare la sua ordinanza, non la legge dello Stato e la scuola italiana si prostra e acconsente.
Inammissibile non solo nella sostanza ma anche nella forma, umiliante.
In tutto questo drammatico il silenzio anche questa mattina in aula (comunicato precedente) dell’assessore Vettorato.
Se non arriverà una presa di posizione personale dell’assessore alla scuola in lingua italiana entro le prossime ore avremo chiaro il quadro di una delegazione Lega in Provincia ostaggio dell’ultimo capogruppo Svp, invisibile e inutile. E allora tanto varrebbero allora le dimissioni.
Salvate almeno la faccia, se non altro…

Alessandro Urzì
Consigliere regionale e provinciale di Fratelli d’Italia

Lascia un commento

Per favore inserisci un commento
Per favore, inserisci qui il tuo nome